Giudizi fin troppo severi da parte dei tabloid britannici nei confronti di Lewis Hamilton dopo il decimo posto al debutto con la Ferrari nel GP d’Australia. Critiche così feroci sono giuste?
Lewis Hamilton è il primo ad essere rimasto deluso da come sono andate le cose nel GP d’Australia. La Ferrari sua e quella di Charles Leclerc hanno deluso le aspettative e tradito i proclami di cauto ottimismo che i piloti stessi ed il team principal, Frédéric Vasseur, avevano diffuso. Le sensazioni non erano improntate tanto alla vittoria ma quanto meno a piazzare entrambe le monoposto del Cavallino rampante tra i primi cinque al traguardo.
Invece è stato un disastro su tutta la linea. Prima della gara, Hamilton si era detto fiducioso ed aveva sottolineato che sussistono comunque diverse piccole barriere per superare le quali occorrerà un po’ di pratica. La comunicazione con nuovi ingegneri, il doversi adattare ad un volante diverso, ad una monoposto completamente differente sia nei prototipi che nella sua versione finale rispetto a quanto guidato in undici anni di Mercedes ed altro ancora, hanno rappresentato dei paletti da non potere non considerare. Purtroppo però il GP d’Australia è stato da dimenticare, ed ora i giornali inglesi ci stanno dando giù duro nei confronti del sette volte campione del mondo.
Basta una sola gara, quella di inizio stagione, per potere affermare che la Ferrari si trova già tagliata al di fuori della lotta per il titolo Piloti e per quello Costruttori? Secondo i tabloid d’Oltremanica si. Il Daily Mail affonda il colpo e parla di “tour di addio in Italia per Hamilton in Ferrari”.
Si parla di un quarantenne Lewis giunto alla fine della sua straordinaria carriera, che lo vede determinato a godersi il viaggio nonostante tante, troppe difficoltà”. Il quotidiano inglese pone l’accento su un aspetto critico in particolare.
Difatti è come se Hamilton ed il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, non si fossero mai parlati prima. È questa l’impressione che in molti hanno avuto dopo avere sentito gli scambi di comunicazione via radio tra i due.
Ma la cosa rende bene l’idea di quanto affermato da Hamilton nel sabato di qualifiche su altri aspetti, e su questo in particolare: interagire con una macchina, con persone e con un ambiente che già conosci è diverso e ti dà un grosso vantaggio rispetto al farlo da nuovo venuto, come nel caso di Lewis. Il quale però ha anche lasciato spazio all’ottimismo per il futuro.
Perché prima o poi riuscirà a prendere confidenza con la sua Ferrari SF-25, e quando ciò accadrà, le posizioni conseguite al raggiungimento della bandiera a scacchi tenderanno a diventare migliori rispetto ad un anonimo decimo posto.