L’esordio con la Rossa del sette volte campione del mondo è da dimenticare: l’obiettivo è quello di migliorare al più presto e diventare competitivi

Nessuno si sarebbe immaginato un avvio stellare, ma forse neanche così negativo. Il primo Gp di Lewis Hamilton alla guida della Ferrari è tutto da dimenticare. L’inglese ha concluso la gara di Melbourne al decimo posto, dopo che anche nelle qualifiche aveva evidenziato come ci fossero molti problemi e molto lavoro da fare per tenere il passo dei migliori. Però c’era sempre la speranza che in gara, il Re Nero, potesse inventarsi qualcosa e regalare qualche gioia ai tifosi. Al netto anche della pioggia, che sicuramente non è stato un alleato, la prima uscita in Rosso è da dimenticare.
Un decimo posto amaro

Quello che più rende amaro il ritorno dall’Australia è sicuramente quel senso di impotenza che si è percepito guardando la gara dalla tv. Il sette volte campione del mondo, infatti, non è riuscito neanche a sfoderare un attacco decisivo ai danni di Alexander Albon, sulla Williams. Niente di drammatico, ma sicuramente più di un campanello di allarme: lo stesso ex pilota della Mercedes era convinto che servisse un periodo di adattamento per vedere i primi risultati, ma siamo abbastanza convinti che neanche lui si sarebbe immagino di dover affrontare un esordio così abulico. Perché il senso di impotenza è stato tangibile: non si tratta di un decimo posto dovuto ad un errore, ad una strategia sbagliata o a qualcosa di casuale: la Ferrari ha ottenuto il massimo che poteva fare e questo è sicuramente un problema.
Dall’Inghilterra arrivano le prime critiche

Come prevedibile, se la stampa italiana cerca di minimizzare e comunque dare tempo ad un pilota che non può sicuramente essere messo in discussione solamente dopo una gara, c’è chi invece ha iniziato a punzecchiarlo anche aspramente. Chi è andato giù pesante è stato il Daily Mail: “L’avventura di Lewis Hamilton in Ferrari ha già il sapore di un tour d’addio. È determinato a godersi il viaggio, anche se dovesse essere accidentato come in questo fine settimana. Ha concluso decimo su quattordici sopravvissuti a questa gara piovosa e ha ammesso di aver avuto poca fiducia in se stesso e ha interagito con il suo nuovo ingegnere di gara Riccardo Adami come se non si fossero mai incontrati“.
L’affondo di McEvoy e la rivalità con Leclerc
Il giornalista Jonathan McEvoy non ha usato mezze misure per commentare la sua prestazione: “Dopo essersi qualificato ottavo, una posizione più indietro rispetto al compagno di squadra Charles Leclerc, sorrideva da un orecchio all’altro come se avesse vinto alla lotteria. E in un certo senso ha scelto i numeri giusti: 60 milioni di sterline all’anno. Questo aiuta a calmare le acque, così come indossare il rosso sognato per una vita”.