Valentino Rossi, la rivelazione scuote i fan: “Tante volte..”

Nel corso della sua fantastica carriera il Dottore ha avuto un sacco di soddisfazioni, ma anche qualche momento buio, con qualche ira nel paddock

Il Moto Gp è pronto ad alzare il sipario sul secondo appuntamento stagionale. Dopo la gara d’esordio in Thailandia che ha visto dominare per tutto il weekend Marc Marquez, il circus si sposterà in Argentina. Lo spagnolo parte nuovamente favorito ma su tutti Pecco Bagnaia, terzo nel sud-est asiatico, vorrà accorciare il gap. Come nella prima uscita mancherà all’appello Jorge Martin: il campione del mondo in carica è ancora alle prese con il recupero dall’infortunio alla mano che lo terrà ai box ancora qualche altra settimana.

VR 46, il 2025 sarà l’anno della consacrazione?

Ma il 2025 sarà anche l’anno importante per la VR46. Il team che porta avanti il sogno di Valentino Rossi iniziato dall’Academy è arrivato fino alla MotoGP e oggi rappresenta il primo team satellite per la Ducati. L’obiettivo della VR46 è di ottenere risultati non solo nella classe regina ma di far crescere, così come è successo con Bagnaia e Morbidelli, tanti giovani promettenti. Ovviamente il ricambio generazionale è all’ordine del giorno e con le nuove leve, come in tutti gli ambienti, non bisogna aver fretta e pretendere risultati immediati. Il talento è da far maturare.

Uccio, da amico a manager

Chi ha un ruolo di primissimo rilievo all’interno della VR46 è sicuramente Alessio “Uccio” Salucci lo storico amico di Valentino Rossi. Ma non solo. Da oltre 25 anni nel paddock, è stato il confidente, il consigliere e il braccio destro del Dottore durante tutta la sua carriera. Oggi, però, il suo ruolo è cambiato: non più solo il volto sorridente accanto a Vale, ma il manager della VR46 che avrà responsabilità enormi. “Negli anni siamo cresciuti molto – ha affermato Uccio – Essere il team di riferimento per Ducati significa crescere in ogni aspetto. Lavorare a stretto contatto con Dall’Igna è un’esperienza incredibile. Il nostro obiettivo rimane comunque quello di far crescere i nostri talenti”.

“Il mio rapporto con Valentino? Il mio ruolo è stato un po’ sminuito”

Il manager della VR46 si è anche soffermato sul passato e del rapporto ormai quasi trentennale che lo lega al Dottore. “Il mio ruolo è stato fondamentale durante la carriera di Valentino? Non so, tante volte forse il pubblico ha un po’ sminuito i miei compiti. Ma a me non importava. Il mio obiettivo era uno solo: il bene di Vale. Non ero lì per fare da comparsa o per dirgli sempre di sì. Gli ho detto tante volte quando sbagliava, e non è stato sempre facile. Poi, certo, c’erano anche i compiti più “pratici”: portare i caschi, guidare il motorhome… ma quello che contava era il rapporto tra di noi. Vale mi ha sempre ascoltato e mi ha sopportato. Se non avessi fatto così, dicendo sempre quello che pensavo, mi sarei sentito inutile. Non dimentichiamoci però che la differenza la sempre fatta lui e siamo qui grazie a lui”, ha concluso.