Torna a parlare l’agenzia che aveva assolto Jannik Sinner da ogni imputazione nella vicenda clostebol. Ma la WADA aveva preteso comunque una sanzione.
Jannik Sinner sta scontando tre mesi di squalifica concordata con la WADA, per via dell’affare clostebol. L’Agenzia Mondiale Antidoping ha voluto a tutti i costi imporre un periodo di stop al numero uno del tennis mondiale, quasi a voler ribadire la propria autorevolezza nonostante il parere contrario dell’ITIA. Quest’ultima è la International Tennis Integrity Agency, che aveva dichiarato innocente Sinner sulla base di quanto affermato dal capolista della classifica ATP e su altri elementi raccolti.
La WADA però ha in qualche modo prevaricato il giudizio dell’ITIA, e la convinzione che abbia voluto farlo per una questione di salvaguardia della propria immagine è forte proprio in virtù della brevità della pena comminata a Sinner. Il tennista, da par suo, ritiene di avere fatto bene ad essere sceso a questo compromesso, perché finalmente si è tolto di mezzo una scocciatura assillante che andava avanti da un anno e che rischiava di protrarsi fino a tutto il 2025. Intanto torna a parlare proprio la stessa ITIA.
La vicenda clostebol, che aveva visto Sinner assorbire una quantità minima di questo steroide anabolizzante nel corso di una sessione di massaggi, era stata bene analizzata dalla ITIA. E Karen Moorhouse, che è l’amministratrice delegata di questo organo, fa luce anche su un aspetto controverso che pure aveva dato adito a discussioni.
La cosa riguarda il ritardo di mesi intercorsi tra la riscontrata positività e la comunicazione della stessa. La Moorhouse è ben consapevole di come questo fattore abbia alimentato un certo chiacchiericcio. Lei che è a capo della ITIA specifica poi che la sua agenzia ha comunicato delle sospensioni provvisorie, rispettando le regole.
E le stesse non sono state diffuse pubblicamente dal momento che i ricorsi hanno avuto un esito positivo. La ITIA ribadisce di avere creduto nella versione fornita da Sinner, che ha parlato di una contaminazione involontaria ed indiretta capitata per una negligenza di un ormai ex massaggiatore che lavorava per lui.
Dalla WADA è arrivata una sanzione minima per responsabilità oggettiva. Tra l’altro causando un danno non da poco a Sinner, che non potendo partecipare a tornei ufficiali fino ad inizio maggio perderà un bel po’ di montepremi. Però la ITIA sottolinea come non ci sia stata nessuna violazione delle norme antidoping vigenti, a differenza di altri precedenti, perché la stessa non ha ravvisato nessuna intenzione di volere frodare mediante l’assunzione di sostanze dopanti.
E del resto a Sinner il doping non serve. A settembre del 2024 lui ha vinto gli US Open, poi a gennaio scorso ha riconquistato gli Australian Open per il secondo anno di fila. Stesso successo storico era arrivato un anno fa, con tutti questi trionfi giunti senza alcun aiutino illecito.
Come hanno dichiarato alcun big del tennis mondiale che si sono schierati al fianco di Sinner, tra i quali Martina Navratilova ed un collaboratore di Novak Djokovic, c’è la necessità che la WADA venga riorganizzata e rifondata.