È vergogna assoluta sui favoritissimi ai Mondiali di sci nordico, che sono stati scoperti in maniera casuale e hanno ammesso che le loro vittorie sono frutto di un becero trucco.
I Mondiali di sci nordico si sono chiusi da qualche giorno e hanno coinvolto diverse nazionali provenienti da tutto il mondo, Italia compresa. Il nostro Paese ha portato a casa una medaglia: tutto merito dell’argento vinto da Federico Pellegrino, con il fondista di Aosta che si è piazzato secondo al termine dello sprint di apertura della manifestazione, due settimane fa.
Il già campione del mondo nella sprint a Lahti 2017 e vincitore di due Coppe del Mondo di sprint, oltre che di altre due medaglie d’argento alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018 e di Pechino 2022, ha permesso all’Italia di pareggiare l’altrettanto modesto andamento mostrato dagli Stati Uniti a questi Mondiali di sci nordico. Gli USA pure sono tornati a casa con una medaglia di argento, ma il nostro Paese non era il favorito. L’argento di Pellegrino vale più di mille ori. E non altrettanto si può dire delle medaglie d’oro conquistate da chi invece ha ammesso di avere barato.
La nazionale maschile di salto con gli sci della Norvegia ha svelato, due giorni dopo la fine dei Mondiali di sci nordico che si sono chiusi domenica 9 marzo 2025, ha svelato di avere perpetrato un vergognoso piano per vincere facile. A dichiarare di avere imbrogliato è stato il direttore agonistico della selezione norvegese, Jan-Erik Aalbu. E tra l’altro la stessa Norvegia ha ospitato la manifestazione, a Trondehim. Tutto quanto è venuto fuori grazie a delle riprese televisive, quindi chissà se questa ammissione sarebbe arrivata senza.
Il fattaccio scoperto dalle telecamere di una emittente tedesca riguarda l’utilizzo da parte dei nazionali norvegesi di tute modificate e non conformi al regolamento. Il cui uso ha fornito dei vantaggi preclusi agli altri partecipanti che indossavano invece tute regolamentari ed omologate.
Le immagini tv hanno mostrato alcuni componenti dello staff tecnico della selezione norvegese di salto con gli sci che staccavano i chip identificativi dalle tute regolamentari per applicarli su altre tute dotate di un tessuto rinforzato alle gambe. Cosa che ha migliorato velocità ed aerodinamica dopo il salto. A dirigere le operazioni c’era nientemeno che l’allenatore, Magnus Brelvig.
La gara si era chiusa con il primo posto proprio del norvegese Marius Lindvik, con il suo compagno di squadra Johann André Forfang giunto invece solo quinto. I due sono stati poi squalificati prima della premiazione della prova dal trampolino grande. Appena saputo il fattaccio, tutte le altre nazionali hanno inoltrato immediato ricorso.
Da qui poi la squalifica dei due atleti e la successiva ammissione di Aalbu, il quale ha rivelato come sono andate le cose nel corso di una conferenza stampa. Le sue parole sono state: “È vero, abbiamo barato e non possiamo andare avanti portandoci questo peso sulla coscienza”. Le squalifiche non si sono limitate ai soli Lindvik e Forfang. In totale sono stato 26 gli atleti fermati, tra Coppa del Mondo e Campionati Mondiali di combinata nordica e di salto.
La risonanza avuta dalla cosa è stata enorme, così come enormi sono state le ripercussioni sia in termini di immagine che economici. Infatti ora diversi sponsor hanno stracciato a giusta ragione i contratti che avevano stipulato con la Federazione norvegese. Ci vorrà parecchio tempo prima che l’opinione pubblica dimentichi questa storiaccia che ha disonorato lo sport. Ma gli scossoni arrivano anche dalla Formula 1, a qualche giorno di distanza dall’inizio della stagione 2025.