Il Mondiale 2025 è finalmente alle porte: nel weekend partirà da Melbourne la lotta per il titolo, un campionato attesissimo per tanti motivi
L’attesa è ormai finita. Dopo mesi di trepidazione e di fantasie il Mondiale di Formula 1 è pronto a incominciare. Il primo appuntamento stagionale è programmato per il prossimo weekend a Melbourne in Australia. Dalla terra dei canguri partirà quindi la lotta al titolo che si preannuncia più aperta che mai. Se da un lato tutti danno la McLaren come favorita nella classifica costruttori (già trionfatrice nel 2024), quella piloti sembra poter avere diverse possibilità di epilogo. Già, perché se Lando Norris e Oscar Piastri hanno la vettura più performante, devono guardarsi le spalle dai campioni.
Già, perché non si può non considerare che Max Verstappen, per quattro volte consecutive campione del mondo dal 2021 al 2024, voglia abdicare così facilmente. E lo ha dimostrato anche nella scorsa stagione dove, dopo una parte centrale di campionato un po’ opaca, quando è arrivato il momento cruciale ha messo le cose in chiaro. E poi, ovviamente, c’è grande attesa per la Ferrari. Il Cavallino ha composto la coppia da sogno formata da Lewis Hamilton e Charles Leclerc e vuole riportare a Maranello un titolo che manca da quasi vent’anni. Tra i tifosi della Rossa si respira un entusiasmo enorme, dimostrano il giorno della presentazione della nuova SF-2025 dove a Fiorano c’erano più di 7.000 persone per vedere i pochi giri di pista del Re Nero. Certo i titoli non si vincono solo con l’euforia ma serve programmazione e tempo, specialmente in uno sport come la Formula 1 dove il pilota deve adattarsi alla nuova monoposto.
La presenza del sette volte campione del mondo, ovviamente, non è una piacevole novità solamente tra i tifosi. Avere nel team un personaggio del suo calibro può essere un’arma a doppio taglio, ma a spiegare bene la situazione è Jerome D’Ambrosio, nuovo vice team principal Ferrari: “Lewis non ha bisogno di alcun aiuto per essere introdotto in una squadra o per conoscere le persone – ha dichiarato – È straordinario con le persone e la squadra lo amava già dopo il primo giorno”.
Il belga, proseguendo con il proprio discorso, ha aggiunto: “Il punto molto utile è la conoscenza del team di supporto. Un pilota non arriva da solo in una squadra, ha il suo team, il suo management, le persone che lo circondano. Ho già interagito con loro in una precedente esperienza”. Poi D’Ambrosio ha concluso: “Credo che da questo punto di vista sia stato abbastanza facile capire quali fossero le aspettative, quali fossero le premesse e quali fossero le cose che potevano già essere inserite e quelle che dovevano essere affrontate in modo leggermente diverso in base a un ambiente diverso”.