L’ex allenatore che lo ha formato non ha dubbi: il romano può davvero ritrovare la spinta necessaria per rientrare nell’élite del tennis?

Il 2025 deve essere l’anno della rinascita per Matteo Berrettini. Il classe 1996 sembra aver messo definitivamente alle spalle il momento nerissimo che ha costellato gli ultimi anni della sua carriera. La sfortuna (come nel caso del Covid che gli fece saltare WImbledon), gli infortuni e qualche errore nelle scelte, lo hanno fatto crollare in classifica e adesso, mese dopo mese, sta cercando di risalire quella classifica che lo vide raggiungere addirittura il sesto posto a gennaio 2022. La sua classifica non più così solida, ovviamente, lo obbliga a dover incontrare avversari di grande caratura fin dai primi turni (come gli è capitato agli Australian Open con Rune che lo ha sconfitto al secondo match del torneo), ma di certo le sue prestazioni stanno crescendo esponenzialmente.
Berrettini, la crescita nel mese di febbraio

Dopo il brutto passo falso di Rotterdam dove è stato eliminato al primo match da Griekspoor, il tennista romano sta ritrovando il suo miglior tennis negli Emirati. A Doha ha esordito eliminando addirittura Novak Djokovic: quel successo gli ha sicuramente dato quell’iniezione di fiducia di cui aveva bisogno. Dopo essersi preso la rivincita sull’olandese Griekspoor, il suo cammino si è interrotto nei quarti di finale dove è stato sconfitto in rimonta dal britannico Draper. I segnali però sono stati più che positivi, tanto che anche nel torneo 250 di Abu Dhabi, in programma questa settimana, sta disputando un cammino da protagonista. Dopo aver battuto il francese Monfils e l’australiano O’Connell se la vedrà contro il greco Tsitsipas per un posto in semifinale.
Santopadre e la previsione su Berrettini

Questa sua rinascita non è saltata agli occhi solamente ai tifosi del romano, ma anche a colui che lo ha visto crescere e diventare un professionista: Vincenzo Santopadre. Nonostante ora le due strade si sono divise, il legame tra i due è rimasto strettissimo: per ben 13 anni Santopadre è stato l’allenatore di “The Hammer”. Con lui ha raggiunto le semifinali agli Australian Open e agli Us Open e soprattutto la finale di Wimbledon nel 2021. In un’intervista a Repubblica l’ex coach ha voluto commentare il momento positivo: “Questo è solo l’inizio. Matteo ha le qualità per stare in alto, ma deve ritrovare continuità. La vittoria su Djokovic a Doha è stata fondamentale: la sensazione è che sia di nuovo affamato, che abbia ritrovato il gusto della competizione. Entrare nei primi 10 al mondo non è per niente semplice, ma può riuscirci. Ora ha una nuova chance e deve coglierla”.
Santopadre senza mezzi termini: “Berrettini non è Sinner”
Il coach conosce benissimo il suo ex allievo e sa individuare i suoi pregi e i suoi difetti: “Berrettini non è Sinner: Jannik ha una mentalità fuori dal comune, una freddezza incredibile. Lo paragono solo a Nadal e Djokovic. È incredibile come riesca a gestire ogni situazione con lucidità, senza mai perdere il focus. Penso che resterà al vertice a lungo perché ha la capacità di isolarsi da tutto il resto. Berrettini ha un carattere diverso, più istintivo, ma anche lui ha un potenziale enorme”.