Lo “sportivo” Raoul Bova e una passione che pochi conoscono

L’attore Raoul Bova è sempre stato molto sportivo e si è fatto conoscere anche per alcuni film sullo sport, ma c’è una passione che pochi conoscono.

Raoul Bova è una delle figure più amate nel panorama cinematografico e televisivo italiano, un attore che ha saputo reinventarsi e crescere sia come artista sia come uomo. Sin dai suoi esordi, oltre che per la sua bellezza, si è fatto notare anche per una notevole presenza scenica. Inoltre, il suo esordio sul piccolo schermo è in un ruolo che rivela fin da subito la passione per lo sport.

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Raoul Bova protagonista di Don Matteo (Sportnews.eu)

Infatti, in “Una storia italiana” interpreta un personaggio direttamente ispirato a uno dei fratelli Abbagnale, icone del canottaggio italiano che hanno fatto la storia di questa disciplina olimpica. Successivamente, si fa conoscere in “Questo piccolo grande amore” di Carlo Vanzina e anche in questo caso c’entra lo sport: infatti, nella pellicola interpreta un insegnante di surf.

Una carriera di successi per l’attore Raoul Bova

Da allora, la sua carriera è stata una lunga serie di successi che lo hanno portato a recitare sia in Italia che a Hollywood, con registi di fama come Pupi Avati, Giuseppe Tornatore, e Ferzan Özpetek. Non sono mancate, come detto, una serie di importanti collaborazioni internazionali, in produzioni che lo hanno portato a farsi conoscere e apprezzare anche all’estero.

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Raoul Bova in un film (Sportnews.eu)

Negli ultimi anni, Raoul Bova ha interpretato personaggi sempre più complessi, come il ruolo di Don Massimo nella longeva serie “Don Matteo”, dimostrando di essere in grado di passare agevolmente tra generi e ruoli diversi. Proprio la fiction Rai ha fatto uscire allo scoperto una delle tante passioni dell’attore romano, ovvero quella per le due ruote.

Lo sapevi che prima del cinema era un nuotatore di livello?

La passione emergente è però sempre quella per lo sport e lo abbiamo visto in una fiction sulle discipline paralimpiche, dal titolo “I fantastici cinque”. C’è però una grande passione nascosta o meglio poco nota, che fa parte del passato dell’attore romano, ed è quella per il nuoto. Una passione che emerge nella serie tv “Come un delfino”, andata in onda in due stagioni, ma anche nel docufilm “Ultima gara”.

In quest’ultimo caso, Raoul Bova, proprio per raccontare anche in prima persona questa sua passione per il nuoto, diventa anche regista e produttore. Non è una parte segreta della sua vita, ma ne ha fatto parte quasi totalmente fino al suo ingresso nel mondo dello spettacolo: inizia a nuotare a soli quattro anni e, grazie alla sua determinazione e talento, diventa campione italiano giovanile nei 100 metri dorso all’età di 15 anni.

Questa passione lo porta a vivere un’intensa carriera giovanile nel nuoto, fino al servizio militare nei Bersaglieri, dove assume il ruolo di istruttore di nuoto. Come detto, abbandona l’agonismo da giovane, ma la passione resta ed è presente anche nel libro “Le regole dell’acqua”, in cui esplora il modo in cui il nuoto gli ha insegnato la disciplina e il coraggio necessari per affrontare le avversità.

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