Calcio in lutto, Totò Schillaci è morto a 59 anni. L’ex idolo e simbolo di Italia ’90 era malato da tempo.
Tragica notizia per il mondo del calcio e per la nostra Serie A: dopo Gianluca Vialli, a distanza di un anno muore un altro protagonista della nazionale, Totò Schillaci, l’uomo delle notti magiche di Italia ’90. Totò era malato da tempo, un maledetto tumore al colon già operato due volte nel corso della sua vita. Un tragico destino che si è spento solamente qualche ora fa dopo una vita intensa spesa tra calcio e tv, tra Italia e Giappone, conquistando tutti con le sue prodezze in area di rigore.
Si parla di Schillaci, si pensa immediatamente al Mondiale di Italia ’90: partito in sordina come riserva di Andrea Carnevale, la carriera di Totò prende una svolta inattesa nel giro di pochi minuti: durante la sfida contro l’Austria, Vicini gli dà una chance e lo fa entrare nella ripresa, lui dopo quattro minuti segna di testa su cross di Gianluca Vialli e permette agli azzurri di vincere l’incontro. Ben presto ruba la scena insieme ad un altro profilo che emerge sempre di più, quel Roberto Baggio che solamente 4 anni più tardi sfiorerà il mondiale USA ’94 perso ai rigori contro il Brasile.
Schillaci segna anche contro Cecoslovacchia, Uruguay, Irlanda e Argentina in semifinale, dove l’Italia subisce un gol incredibile e perde ai rigori. Per chiudere in bellezza, Schillaci segna nella finale del 3-4 posto contro l’Inghilterra, vincendo la classifica marcatori con 6 reti e arrivando al secondo posto nella classifica del Pallone d’oro vinto da Lothar Matthäus.
Come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’, la carriera di Schillacci inizia dal basso, precisamente da Messina sotto la gestione tecnica di Scoglio prima e Zeman poi; proprio con l’ex tecnico del Foggia realizza 23 gol in Serie B. Da li in poi arriva la scalata nel calcio che conta, prima alla Juventus dove segna 15 gol in 30 partite, bottino che gli vale la convocazione in nazionale. Successivamente passa all’Inter, prima di decidere di andare a giocare in Giappone, nel Jubilo Iwata, primo italiano di sempre ad andare a giocare nel Sol Levante. Dopo i successi in Oriente, decide di concludere la propria carriera e torna in Italia, dove diventerà un personaggio televisivo partecipando a diversi programmi e reality.
In vista del prossimo turno di campionato, su tutti i campi sarà osservato un minuto di silenzio per ricordarlo. Inoltre, il Palermo giocherà la gara contro il Cesena con il lutto al braccio.