La manifestazione è stata confermata e si disputerà in Arabia Saudita dal 16 al 19 ottobre: tra i partecipanti anche Jannik Sinner
Quella appena conclusa è stata la settimana dedicata alla Coppa Davis. L’Italia ha raggiunto le Finals di Malaga dove a novembre proverà a bissare il successo del 2024 e riconfermarsi come nazione dominante nel tennis. Nel gruppo di qualificazione a Bologna, nel singolare, sono scesi in campo Matteo Berrettini, Matteo Arnaldi e Flavio Cobolli, mentre Lorenzo Musetti e soprattutto Jannik Sinner entreranno in gioco per la fase finale.
Il numero 1 al mondo si è preso un periodo di pausa dopo le fatiche e il trionfo agli Us Open. La vittoria del suo secondo slam in carriera ha arricchito non solo il suo palmares ma anche il suo prize money, venendo gratificato con un assegno da 3,6 milioni di dollari. Da ora inizierà la parte di finale della stagione per l’altoatesino che ha ancora tanti obiettivi da raggiungere: dalla Coppa Davis alle Finals di Torino, passando per i Master 1000 di Shanghai e Parigi-Bercy.
Six kings slam in Arabia Saudita: una tappa ricchissima
A differenza degli altri anni, però, il calendario del fenomeno di San Candido prevederà anche un nuovo appuntamento sulla sua agenda. È stato infatti confermato dalle autorità di Riad che nella capitale saudita si terrà la “Six Kings Slam”, una esibizione monstre (che però non garantirà punti in classifica) con il montepremi più alto della storia del tennis. Il torneo si disputerà tra il 16 e il 19 ottobre nella capitale saudita e vedrà la presenza di sei top player: Jannik Sinner, Carlos Alcaraz, Novak Djokovic, Rafael Nadal, Daniil Medvedev e Holger Rune.
A sbalordire il mondo del tennis sarà però appunto quanto verrà assegnato ad ogni giocatore e al vincitore. Solamente per la partecipazione, ognuno dei sei tennisti d’élite guadagnerà 1,5 milioni di dollari, mentre il vincitore porterà a casa un premio totale di sei milioni di euro, quasi il doppio di quanto guadagnato appunto da Sinner per la recente vittoria agli Us Open.
Un montepremi esagerato per una esibizione che però fa capire quanto l’Arabia Saudita, dopo il calcio e la Formula 1 voglia entrare a piedi uniti anche nel tennis. Dopo essersi assicurato le Finals NextGen che si disputavano fino al 2022 a Milano, il paese arabo aveva alzato il tiro già nel 2023 con l’esibizione tra Djokovic ed Alcaraz nella Riyadh Season Cup.
Ma le ambizioni non finiscono qui: da mesi sono partite le trattative con la Federazione per poter inserire nel calendario, ipoteticamente prima dell’Australian Open, un Master 1000 in Arabia Saudita già a partire dal 2025. In questo caso il torneo andrebbe a rinfoltire eccessivamente un programma già al limite per i tennisti che da tempo lamentano i troppi impegni, ma ovviamente, come ormai in tutto, a comandare è il vil denaro…