Gli Azzurri ottengono la seconda vittoria consecutiva a Budapest, ma a colpire l’attenzione è un episodio che non è andato già al ct
La Nazionale di Luciano Spalletti dopo i 3 palloni rifilati alla Francia, ieri in quel di Budapest su campo neutro si sbarazza anche di Israele e continua il viaggio per qualificarsi ai quarti della Nations League.
Stadio quello ungherese semivuoto, con circa 2.000 spettatori con un gruppo folto di tifosi italiani presente nel settore ospiti che al momento degli inni nazionali hanno voltato le spalle all’esecuzione di quello israeliano, forse per motivi politici.
Ma c’è un altro episodio sottolineato anche durante la telecronaca Rai, che non è piaciuto al commissario tecnico dell’Italia che ha anche richiamato il quarto uomo.
La furia di Spalletti
L’Ungheria è uno degli stati europei con una decisa mentalità di ultra destra e la partita si è giocata allo stadio Boszik, dove gioca l’Honved.
Ad un certo punto del match, intorno alla mezz’ora mentre Luciano Spalletti intende di dare indicazioni ai suoi calciatori, specialmente ad Andrea Bastoni, quello più vicino alla panchina, lo speaker dell’impianto ungherese inneggia il tifo israeliano a sostenere la propria nazionale urlando “Israele Israele!”, questo episodio ha fatto scatenare la rabbia sull’ex tecnico del Napoli.
Lo speaker in questo modo inneggiando il poco caloroso pubblico israeliano ha impedito a Luciano di parlare con i suoi ragazzi.
Protesta al quarto uomo
I collaboratori e lo staff di Luciano Spalletti, dopo questa strana vicenda, con lo speaker che spingeva il popolo di “casa” di tifare per la propria nazionale sono rimasti alquanto infastiditi visto che non hanno potuto cercare di comunicare con alcuni giocatori azzurri.
Dopo questo strano episodio, all’improvviso dal settore ospiti si è alzato un coro “Italia-Italia” con il gruppo ultra dei tifosi azzurri molto più rumorosi che si sono fatti sentire anche durante la partita quando intonavano l’inno di Mameli.
Lo speaker era tifoso di Israele? Oppure è stata anche una trovata politica per urlare il nome del paese purtroppo impegnato in un conflitto con la Palestina che si potrebbe evitare?
Quindi tanti si pongono la domanda: è stata una semplice chiamata di entusiasmo per Israele o un appoggio politico? Intanto l’infastidito è Luciano Spalletti che tentava di risolvere qualche situazione tattica durante la partita.
Gli azzurri nonostante tutto, con questi 3 punti possono guardare con più fiducia al futuro e puntare ad andare avanti con un gruppo che pian piano si sta formando.