Formula 1, occhio alla penalità: ecco chi inizia a tremare

Praticamente tutti i piloti in Formula 1 sono a rischio squalifica, con ancora tantissime corse da disputare. In palio ci sono dei punti preziosissimi.

La sostituzione del motore mette tutti i piloti di Formula 1 a rischio penalizzazioni
Il box Ferrari (sportnews.eu) Foto Ansa

La Formula 1 è in continua evoluzione e lo conferma la futura introduzione delle norme che stravolgeranno tutto quanto. La cosa diventerà effettiva a partire dal 2026, quando cambieranno la natura dei motori, le dimensioni delle monoposto e delle gomme, il loro peso e tanto altro.

Anche una componente divenuta fondamentale nel corso del tempo, come Il DMR, verrà messo da parte. Il cambiamento in Formula 1 sarà totale. In aggiunta a ciò è necessario anche tenere sotto controllo altre situazioni potenzialmente imprevedibili. E che rischiano di compromettere una gara costando dei punti preziosi.

Non c’è da decidere solamente chi sarà campione del mondo, nei gran premi che verranno disputati da qui fino al termine della stagione. Il campionato di Formula 1 finirà a dicembre e ci sono in ballo anche altre posizioni che valgono sponsorizzazioni importanti.

Un fattore più di tutti rischia di potere essere pagato a costo di punti importanti dai piloti che dovessero eventualmente finire con l’essere interessati dallo stesso. C’è un rischio molto grande che riguarda praticamente tutti i protagonisti abitualmente presenti nella griglia di partenza.

Quanti motori si possono cambiare in Formula 1?

La sostituzione del motore mette tutti i piloti di Formula 1 a rischio penalizzazioni
Partenza in un GP di F1 ( sportnews.eu) Foto Instagram @F1

Il tema che fa riferimento alla necessità di dovere sostituire il motore è frutto di accurate previsioni e calcoli strategici. Un esempio lo abbiamo avuto con la Red Bull di Max Verstappen. Il campione del mondo in carica era stato penalizzato di dieci posizioni nel Gran Premio del Belgio. Nonostante avesse centrato la pole position, l’olandese con cittadinanza belga era dovuto partire al centro della griglia.

Spada di Damocle sul suo capo: proprio la sostituzione della power unit della sua vettura. Tra l’altro si era trattato del quinto motore sostituito dalla Red Bull a fronte dei quattro ammessi come tetto massimo nell’arco dell’intero campionato. Alla fine della gara in Belgio, Verstappen aveva finito al quarto posto.

Addirittura nel corso del GP d’Italia tante scuderie hanno optato per la sostituzione dei rispettivi propulsori. La Red Bull è l’unica che ha superato quota quattro. Ed a Monza tutte quante le altre scuderie si trovano al limite massimo raggiunto. Questo significa che chiunque altro, la prossima volta che salirà su una monoposto con motore fresco, dovrà poi partire con sul groppone un arretramento di dieci posizioni nello schieramento deciso al sabato.

C’è da giurare che questa cosa capiterà a diversi protagonisti in Formula 1. Infatti il calendario propone delle piste molto veloci, che sforzano particolarmente le power unit. Su tutte Baku, per il GP d’Azerbaijan di metà settembre, e Las Vegas, per il GP previsto a fine novembre. E senza dimenticare il GP del Messico di un mese prima. Particolarmente attenzionato è ora l’andamento di Carlos Sainz alle sue ultime gare in Ferrari. Così come curiosità desta la Aston Martin, dopo le sue ultime clamorose mosse in ottica futura.

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