Da+0+a+10+il+pagellone+dello+Us+Open%3A+Sinner+macchina%2C+fantastico+Fritz%2C+Alcaraz+che+flop%21
portnewseu
/2024/09/10/da-0-a-10-il-pagellone-dello-us-open-sinner-macchina-fantastico-fritz-alcaraz-che-flop/amp/
TENNIS

Da 0 a 10 il pagellone dello Us Open: Sinner macchina, fantastico Fritz, Alcaraz che flop!

Analizziamo lo slam americano dal giocatore migliore a quello che ha deluso maggiormente: sorpresa Draper, mentre Zverev…

L’ultimo slam della stagione si è concluso come era finito il primo. Da Melbourne a New York, il cemento è terra di Jannik Sinner. L’italiano, sempre più numero 1 al mondo, ha letteralmente dominato ogni match e strameritato la vittoria dello Us Open 2024. Il suo animo glaciale gli ha permesso di resettare perfettamente dopo la bufera sul caso doping (conclusasi con la sua piena assoluzione): per chiunque sarebbe stato complicatissimo giocare con i continui commenti e dicerie sul proprio conto, ma lui non ha fatto una piega.

Decisamente diverso, invece, il torneo degli altri due big Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. I due finalisti delle Olimpiadi sono usciti addirittura nella prima settimana a grande sorpresa e sono sicuramente i due flop del torneo di New York. Ma andiamo a vedere nel dettaglio i voti e i giudizi dal migliore al peggiore della manifestazione.

Il pagellone dello Us Open: Draper, che crescita!

Carlos Alcaraz si scusa con il pubblico dopo la sua sconfitta (Instagram)


Jannik Sinner: 10
Senza ombra di dubbio il migliore è stato lui. Dominatore incontrastato, mostruoso in ogni situazione anche quando è incappato nei rarissimi momenti di difficoltà. Ha vinto agevolmente ogni match, lasciando per strada solamente due set in tutto il torneo. Sul cemento, ad oggi, è sicuramente il migliore al mondo.

Taylor Fritz: 9 In finale avrebbe forse potuto fare qualcosa di più, ma il suo cammino è stato strepitoso. Per arrivare in finale ha dovuto avere la meglio di giocatori come Berrettini, Ruud e soprattutto Zverev. In semifinale sembrava alle corde contro Tiafoe, ma ha avuto la capacità di ribaltare il risultato. Miglior risultato della carriera.

Jack Draper: 8 La speranza è questo Us Open possa essere il crocevia di una carriera troppo intermittente non solo a causa degli infortuni. E’ arrivato in semifinale non perdendo neanche un set e si è poi dovuto arrendere al dominio di Sinner. Dopo un Wimbledon in cui sarebbe dovuto essere protagonista ed è stato un vero flop, una risposta importante in uno slam.

Frances Tiafoe: 7 Dopo un annata molto complicata è cresciuto nell’ultimo mese prima con la finale nel 1000 di Cincinnati e poi con la semifinale a New York. Ha fatto lo scalpo di ottimi giocatori come Shelton, Popyrin e Dimitrov per arrivare a giocarsi un posto nella finale. Un unico grande rammarico: il quarto set della partita contro Fritz poteva essere suo e di conseguenza anche la partita.

Brendon Nakashima: 7 (-) Il vincitore delle Finals NexGen 2022 ha dovuto affrontare mesi difficilissimi a causa degli infortuni, ma adesso sta mostrando tutto il suo valore. Ha giocato un torneo di grande qualità esprimendosi al meglio contro Rune e Musetti, dimostrandosi quasi ingiocabile per gli avversari. Il suo cammino è terminato agli ottavi contro Zverev.

Lorenzo Musetti: 6 Un’uscita al terzo turno ma con poco rammarico. Il carrarino, dopo l’estate favolosa (semifinale a Wimbledon e bronzo alle Olimpiadi) ha mostrato le sue qualità anche sul cemento. Di fronte si è trovato un Nakashima in formato monstre e ha abbandonato prematuramente il torneo, ma le sensazioni sono positive per il futuro.

Alexander Zverev: 5 Si è vero è il nuovo numero 2 al mondo, ma più per demeriti altrui che per meriti suoi. Come a Wimbledon il suo giustiziere è stato Taylor Fritz: ma se a Londra le condizioni fisiche erano precarie, qui l’americano ha giocato meglio di lui. Con l’eliminazione di Djokovic aveva il tabellone spianato per la finale: occasione sprecata.

Ben Shelton: 4 Si è arreso al quinto set del terzo turno contro un giocatore come Frances Tiafoe (poi semifinalista), un sconfitta che ci può quindi stare. Ma a infastidire è la continua perseveranza negli stessi errori, nello stesso modo di giocare, nella crescita che nell’ultimo anno non c’è stata. Nel derby con l’americano ha commesso 58 errori non forzati, il suo avversario 27: è normale che si perda.

Novak Djokovic: 3 Si può comprendere tutto: l’età, l’essere un po’ troppo scarico dopo aver realizzato il sogno olimpico, la giornata storta. Però fino a quando Djokovic dimostra al mondo di poter giocare da Djokovic (come fatto a Wimbledon e a Parigi), una sua eliminazione al terzo turno di uno slam, seppur contro un buon giocatore come Popyrin, è un buco nell’acqua.

Sebastian Korda: 2 Doveva essere il torneo della svolta per lui e c’erano anche delle buone premesse: buono stato di forma (semifinale nel 1000 a Montreal) e tabellone agevole (specialmente dopo l’uscita di scena di Alcaraz). Avrebbe potuto fare strada in casa e invece si è arreso, quasi senza lottare, al secondo turno contro Machac: un 3-0 senza appello.

Holger Rune: 1 Arrivava dalla semifinale di Cincinnati e sembrava poter essere arrivato il momento del suo rilancio dopo un 2024 pieno di ombre. E invece si è fatto surclassare dal pur ottimo Nakashima al primo turno: un 3-0 che non ammette repliche e che dovrebbe porre qualche domanda al danese e al suo staff. La sua classifica sta scivolando sempre più in basso.

Carlos Alcaraz: 0 Dispiace dare un giudizio così basso ad un campione favoloso, ma è stato il vero flop di questo Us Open. Poteva anche non essere al 100% ma basta un Carlitos al 30-40% per avere la meglio di Botic Van de Zandschulp. Al netto dei meriti dell’olandese, c’è sempre quell’idea sullo spagnolo che se le cose non girano a dovere, difficilmente trova un piano B. Fortunatamente per lui questo accade di rado.

Mattia