Perché i calciatori alzano le mani prima di battere un calcio d’angolo? In molti lo hanno chiesto, la risposta è davvero molto semplice.
Il gioco del calcio riserva sempre delle sorprese e delle novità che spesso lasciano dubbi e domande. Come sappiamo, la preparazione della partita è particolarmente impegnativa sotto ogni aspetto, spesso dettagliata e preparata nei minimi termini. A prescindere dal modulo utilizzato, l’allenatore indica dei principi e dei sottoprincipi che i giocatori sfruttano per interpretare l’idea di gioco e alcune situazioni particolari, soprattutto in inferiorità numerica e sui calci piazzati. I principi, che sono fondamentalmente delle linee guida, si tramutano in conoscenza e competenza per poter affrontare e leggere ogni situazione di gioco, permettendo ad ogni giocatore che scende in campo di sapere esattamente ciò che deve fare, al fine di interpretare quella specifica situazione attraverso i diktat dell’allenatore.
Il gesto dei calciatori prima di battere un calcio d’angolo, a che cosa serve
Anche se non sembra, questo avviene costantemente in ogni fase della gara, che sia un attacco o una difesa posizionale, una transizione negativa o positiva o una situazione di costruzione dal basso. Tuttavia, ci sono anche altre situazioni specifiche in cui si lavora in modo serrato e queste riguardano soprattutto i calci piazzati, in particolare le punizioni e gli angoli, dove spesso e volentieri i giocatori sono chiamati ad interpretare uno schema provato più volte in allenamento; in questi casi, praticamente in ogni partita vediamo i tiratori alzare la mano, un richiamo vero e proprio per uno schema che potrebbe riguardare uno o più giocatori. Queste situazioni specifiche sono studiate a tavolino per cercare di sorprendere l’avversario, dunque trarne un vantaggio al fine di segnare una rete.
Perché i calciatori alzano le mani prima di battere un calcio d’angolo, la risposta
Il gesto della mano rialzata, dunque, è il richiamo ad un particolare schema provato in allenamento: il tecnico prevede che, in quella specifica situazione, la propria squadra si comporti in una maniera preordinata per cercare di sfruttare le criticità della marcatura della squadra avversaria. Spesso e volentieri durante queste situazioni si creano dubbi, dunque delle criticità, le quali sono studiate attentamente per essere sfruttate a proprio vantaggio; in questo modo, l’allenatore studia il comportamento difensivo individuale e collettivo dell’avversario e propone uno o più schemi (con delle varianti) che possono permettere alla propria squadra di andare a rete. Nel calcio spesso ci si affida alle qualità individuali del battitore e del colpitore di testa, quest’ultimo bravo a smarcarsi e prendere posizione sfruttando i movimenti d’inganno e i possibili blocchi dei compagni.