C’è una correlazione tra questa patologia e la poca attività fisica, i dati sono davvero sconcertanti!
Quando si parla di prendersi cura della propria salute, il movimento è senza dubbio la scelta più consigliata da ogni medico e, insieme ad una sana alimentazione, l’attività fisica può davvero sentire effetti profondi sull’organismo, ben oltre quello che potremmo immaginare. Questo quanto confermato anche da un recente studio partito da Stoccolma e che lascia senza dubbio molto spazio a riflessioni, soprattutto tra i più sedentari, a quanto pare la correlazione tra movimento e tumore alla prostata è ben marcata e per ridurre le possibilità dell’insorgere di questa patologia basterebbe davvero poco.
Aumentare l’attività cardio respiratoria del 3% riduce il rischio di tumore alla prostata del 35%! Comunità scientifica impressionata
Quando si parla di incentivare la propria forma fisica quasi sempre lo so fa per i miglioramenti che ne conseguono soprattutto per l’apparato cardiocircolatorio, per la forma fisica e nel combattere diabete e colesterolo, in pochi sanno però che il movimento aiuta anche considerevolmente nel prevenire la comparsa di tumore alla prostata, così come emerso dopo la ricerca portata avanti dalla Swedish School of Sport di Stoccolma e pubblicata sul British Journal of ports Medicine.
A quanto pare non servono intense sessioni di cardio fitness ma già incrementare l’attività del 3% basta per abbattere fino al 35% le possibilità di ammalarsi di tumore alla prostata. Soprattutto gli uomini dovrebbero essere incoraggiati quindi ad abbandonare il divano e mettere le scarpe da ginnastica. Lo studio è durato ben 7 anni ed ha coinvolto oltre 50.000 uomini ai quali è stato chiesto di diminuire la loro attività fisica del 3%, mantenerla stabile oppure aumentarla del 3% , nessuno avrebbe però immaginato tali evidenze.
Durante questo periodo l’1% dei partecipanti ha sviluppato un tumore alla prostata e lo 0.08% di loro è deceduto a causa della malattia, proprio analizzando i dati sull’attività fisica programmata per i partecipanti è pero emerso il dato significativo che vedeva un insorgenza minore del 35% di sviluppo di questa patologia tra coloro ai quali era stato chiesto di aumentare la loro attività.
Senza dubbi lo studio lascia ulteriormente riflettere su quanto l’uomo sia evoluto non per la sedentarietà ma per vivere una vita attiva, la minore possibilità è di sviluppare un tumore alla prostata è però solo una delle migliorie che l’attività aerobica comporta, motivo per cui scegliere di muoversi diventa non è più considerabile un’opzione ma un bisogno essenziale quanto qualsiasi altro.