Porzioni troppo piccole e allenamenti troppo duri possono mandare in tilt il metabolismo, che può essere riattivato seguendo queste abitudini
Uno degli obiettivi più rincorso da molte persone è il raggiungimento di un peso salutare e con il quale sentirsi a proprio agio. Sentirsi infatti costantemente appesantiti o poco reattivi non è una condizione piacevole. Per raggiungere questo scopo è necessario un buon equilibrio di tempo, alimentazione, esercizio fisico. Ma soprattutto con l’avvicinarsi dell’estate, la pazienza non è mai sufficiente.
Volere dimagrire in poco tempo ci porta a delle abitudini molto sbagliate. Seguendo una dieta estrema, facendo allenamenti eccessivi, abbracciando opzioni apparentemente prodigiose, finiamo non solo per raggiungere un risultato effimero, ma soprattutto attiviamo meccanismi controproducenti. Il metabolismo, infatti, andrà in tilt, e annullerà ogni nostro sforzo. Ma esistono dei modi per rimediare alla cosa.
Se ci lanciamo anima e corpo in sforzi durissimi per perdere peso e non arriva alcun risultato, evidentemente siamo dinanzi ad una rigidità metabolica. In pratica il nostro metabolismo è bloccato. Il metabolismo, secondo la nutrizionista Cristina Barrous, è a tutti gli effetti come un organo. Per questo le nostre abitudini possono danneggiarlo e inibirne il corretto funzionamento. Ciò ha un impatto fortissimo sul nostro corpo.
Il metabolismo è il modo in cui il nostro corpo consuma l’energia a disposizione. Con le diete drastiche incameriamo pochissime calorie, perciò appena le aumentiamo il corpo non sarà più abituato a smaltirle. Non saremo più in grado di perdere peso. Per questo i regimi di astinenza sono controproducenti, ed è invece fondamentale seguire un’alimentazione varia, salutare e non basata su troppi pasti al giorno.
Anche l’aspetto mentale è basilare. Un’alimentazione sballata influenzerà il nostro approccio psicologico al cibo. Alimenti come zuccheri, carboidrati semplici e i grassi trans amplificano il desiderio di mangiare fino quasi alla dipendenza da essi. Abbinato ad un’alimentazione scorretta, l’esercizio fisico estremo influenzerà la produzione ormonale. L’aumento di cortisolo e insulina favorirà l’accumulo di grasso addominale e lo stress cronico.
I segnali di un metabolismo interrotto sono vari. Se notiamo una costante sensazione di debolezza, abbiamo un frequente desiderio di carboidrati, sonnolenza post-pasto, sovrappeso o poca concentrazione e letargia, sono campanelli da ascoltare. Come visto, alcuni cibi inducono la rigidità metabolica. Tuttavia altri, invece, possono accelerare un metabolismo troppo lento. Uno di questi è il caffè, che può rivelarsi un prezioso alleato.
Con alcuni cambiamenti si può invertire la rotta. Sempre dietro consulto medico professionale, la dietista-nutrizionista Rocío Maraver consiglia un aumento calorico graduale, una dieta che comprenda tutti i gruppi alimentari, spuntini sani, riconoscere fame e sazietà, evitare la continua riduzione delle porzioni e concederci un cibo-premio una volta ogni tanto, per rendere la dieta meno rigida e più flessibile.
Altri rimedi aiuteranno il metabolismo a tornare ad un regime corretto. Ad esempio la riduzione dello stress o il miglioramento del nostro ciclo di sonno, e che non sia indotto da farmaci. Anche l’allenamento va migliorato. Oltre agli esercizi cardio classici, è bene impostare esercizi sulla forza muscolare. Inoltre è importante notare i piccoli cambiamenti come il modo in cui calzano i vestiti e la leggerezza con cui ci godiamo il cibo o la presenza di eventuale senso di stanchezza.
Capire se abbiamo un metabolismo rapido o lento è facile. Se è vero che è possibile ripristinare il giusto funzionamento del metabolismo, è bene sapere che i risultati arriveranno in tempi diversi da persona a persona. Ognuno organismo reagisce in modo diverso, ma in media si giunge al cambiamento metabolico in almeno due o tre mesi. Naturalmente, è importante che le nuove abitudini vengano poi mantenute, per evitare così ricadute.