Quante volte abbiamo sentito parlare delle proprietà benefiche degli agrumi e in particolare del limone? Andrebbe mangiata anche la sua buccia.
Quando pensiamo ai cibi salutari non è raro che ci vengano in mente frutta e verdura e in particolare gli agrumi. Fin da quando siamo bambini, infatti, sappiamo che arance, limoni, pompelmi e altri agrumi sono ricchi di vitamina C e per questo motivo coadiuvano il funzionamento del nostro sistema immunitario.
Crescendo impariamo a conoscere il significato di vitamine e nutrienti e scopriamo quali sono le parti dei frutti più ricche di tali elementi. Poniamo l’esempio dell’ananas: in molti sanno che l’ananas aiuta a bruciare i grassi, ma non altrettanti sono consapevoli che la parte davvero attiva in questo processo è quella che di solito buttiamo, il cuore.
Una cosa simile accade per il limone: spesso ne usiamo solo il succo, ad esempio per preparare tisane o bevande calde che stimolino il metabolismo di prima mattina. Il problema è che quasi sempre buttiamo via la buccia, in cui però sono contenuti nutrienti che non andrebbero affatto ignorati.
Buccia di limone: sbagli a buttarla, perché è ricca di nutrienti sani
E anzi, nella maggior parte dei frutti è proprio la buccia a contenere una concentrazione maggiore di vitamine, minerali, oli essenziali e via dicendo. In questo senso si può dunque affermare che mangiare anche la buccia di limone è ideale se vogliamo sfruttarne appieno i benefici.
Essa è composta da due strati, il flavedo e l’albedo. Il primo, la parte gialla, è ricchissima di oli essenziali, in particolare il limonene, che conferisce il tipico odore agli agrumi. L’albedo è invece la parte bianca e spugnosa della buccia, quella che spesso ignoriamo a causa della sua consistenza e per il gusto amarognolo.
Pectina e flavonoidi: perché rinunciare a questi composti?
Eppure nell’albedo troviamo un’alta concentrazione di pectina, un prebiotico amico della nostra flora batterica. Nell’intestino svolge infatti una funzione ricostituente dei batteri buoni, inoltre secondo alcuni studi la pectina riesce ad aggregare i residui di metalli pesanti (ad esempio piombo, cadmio o arsenico) e ne facilita l’espulsione dall’organismo.
Ma non finisce qui, poiché la buccia di limone è anche ricca di flavonoidi. Questi composti svolgono funzione antiossidante, protettiva del micro-circolo, azione simil-estrogenica e soprattutto antinfiammatoria. Per queste ragioni risultano utili per combattere numerose tipologie di malattie. Secondo alcuni studi, addirittura, i flavonoidi hanno proprietà antitumorali e preventive di diversi tipi di patologie.
Come consumare i limoni… con tutta la buccia
Ma a questo punto sorge spontanea una domanda: “come faccio a mangiare la buccia di limone visto che è così amara?“. Per ovviare a questo problema si possono attuare diversi stratagemmi, ad esempio frullarli con tanto di buccia per ricavarne cubetti di limone ghiacciato da aggiungere all’acqua o alle bevande.
In alternativa si può tagliare un limone a cubetti e lasciarlo a macerare in acqua per una notte. Il mattino dopo essa avrà assorbito i nutrienti del frutto, compresi quelli della buccia. Le zest di limone sono inoltre un buon ingrediente per conferire sapore agli alimenti: ad esempio avete mai provato ad aggiungerla al risotto a fine cottura?