Nonostante la sentenza del CONI che ne inibisce lo svolgimento del ruolo Fabio Paratici è ancora un uomo mercato di grande rilievo
Fabio Paratici, 51 anni compiuti, emiliano di Borgonovo Val Tidone, ma ormai cittadino del mondo, è uno dei dirigenti calcistici più vincenti della Storia. Una storia iniziata nel 2004, appena appesi gli scarpini al chiodo. Prima di essere un grande dirigente sportivo, infatti, Paratici ha calcato per anni i campi di calcio per 15 anni, dal 1989 al 2003. Vestendo tre le altre le maglie di Piacenza, Palermo, Sassuolo e Novara fino al Brindisi dove ha chiuso con il calcio giocato.
Fabio Paratici, appena trentatreenne è stato da subito “ingaggiato” da Beppe Marotta che ne ha fatto il capo degli osservatori della Sampdoria. Il lavoro in coppia dei due ha prodotto negli anni la vittoria di uno Scudetto Primavera e la qualificazione alla Champions League edizione 2010-2011.
E proprio nel 2010 la coppia composta da Beppe Marotta e Fabio Paratici si trasferisce alla Juventus. Ed è un salto quantico. In negativo per la Sampdoria che retrocede in Serie B, favoloso per il club bianconero che dal 2012 al 2020 inanella nove Scudetti di fila e due finali di Champions League.
Il nuovo ruolo di Fabio Paratici
Nel frattempo, nel 2018 il sodalizio tra Marotta a Paratici si spezza. Il motivo l’acquisto di Cristiano Ronaldo, il capolavoro di Paratici ma avversato da Marotta. Marotta passa all’Inter mentre Paratici diviene prima Direttore Sportivo e poi Amministratore Delegato. Ma la sua parabola ascendente è destinata ad una brusca frenata.
Nel 2021, infatti, alla vigilia del processo sportivo per il passaporto di Suarez e soprattutto della vicenda plusvalenza fittizie, Paratici lascia la Juventus e va al Tottenham. Ma i guai con la giustizia sportiva lo raggiungono fino a Londra. In quel contesto infatti, la sentenza del CONI che ne inibisce le funzioni, costringono Paratici a dimettersi da Direttore Sportivo degli Spurs.
Ma l’ex difensore emiliano non è uomo da lasciarsi vincere dalle avversità. Tanto è vero che dal 2022-2023 lo troviamo sulle barricate del calciomercato al fianco di Johan Lange, attuale direttore sportivo del Tottenham, nella gestione degli affari più spinosi. Il ruolo quello del consulente esterno, di fatto, quello del DS ombra.
Non sono casuali operazioni come quella che ha portato Richarlision in maglia bianca, quella per l’ingaggio del giovane talento azzurro Udogie per non tacere del recente acquisto di Dragusin. Il futuro per ora è in un ruolo ombra, ma non è detto che terminata l’inibizione Paratici non sia alla tolda di qualche top club. Magari della Serie A