Mark, il fratello di Sinner: “La finale in un container”, svelato il motivo

La finale di Jannik Sinner vista attraverso gli occhi del fratello, Mark Sinner: la diretta da Melbourne in un container a Cortina d’Ampezzo.

Jannik Sinner insieme al fratello
Il campione di tennis Jannik Sinner insieme al fratello Mark – Sportnews.eu

Domenica 28 gennaio il campione italiano di tennis Jannik Sinner ha battuto il russo Daniil Medvedev nella finale degli Australian Open. Un traguardo importantissimo, quello di Sinner, lodato ed elogiato da tutta Italia. Jannik è riuscito ad appassionare milioni di persone, che si sono radunate davanti ai teleschermi per vedere la partita decisiva. Non per tutti i tifosi e sostenitori del tennista azzurro è stato, però, semplice seguire la finale del primo torneo del Grande Slam. In particolare non lo è stato per un tifoso davvero speciale, Mark, il fratello di Jannik.

La finale di Jannik vista dal fratello: i motivi per cui Mark si trovava in un container a Cortina

Jannik Sinner insieme al fratello e al padre
Jannik Sinner insieme al fratello e al padre – Sportnews.eu

Proprio mentre il fratello stava giocando a Melbourne il match decisivo degli Australian Open, Mark si trovava a Cortina d’Ampezzo, impegnato come responsabile del servizio di sicurezza sanitaria della Coppa del Mondo di sci alpino femminile. A Cortina, infatti, si stava tenendo il Super-G femminile. Durante la gara, Mark è riuscito solo a seguire di sfuggita sul cellulare la finale del fratello, in evidente difficoltà nei primi due set contro il russo Daniil Medvedev.

Mark, nato in Russia a Rosto sul Don nel 1998, è arrivato in Italia all’età di nove mesi dopo essere stato adottato da Siglinde e Hanspeter Sinner due anni prima che nascesse Jannik. Mark lavora oggi come istruttore dei vigili del fuoco a Vilpiano, una frazione del comune di Terlano a pochi chilometri da Bolzano. Domenica scorsa, Mark era impegnato nella gestione delle gare di sci a Cortina, con due discese libere e un Super-G.

In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, un collega di Mark che era con lui domenica ha raccontato che nei primi due set di Jannik non sono riusciti a seguire bene il match. Terminate le gare sciistiche, Mark è riuscito però a guardare tutto il quinto e decisivo set parziale. «È stata una dura domenica, a ogni pausa delle sciatrici sbirciavamo il risultato, poi finalmente ci siamo rifugiati in un container per vedere il quinto set», racconta il collega di Mark.

L’uomo ha proseguito nell’intervista descrivendo la personalità di Mark, dicendo che i fratelli Sinner «hanno lo stesso carattere, magari non gli piace apparire, ma è bravissimo in tutto quello che fa, l’anno scorso ha portato qui a Cortina la sua famiglia per coinvolgerli nella nostra attività. Oggi (lunedì) non c’è, ha avuto un giorno di riposo, aveva troppa pressione addosso».

Era stato lo stesso Mark a raccontare in una precedente rivista che «La vera forza» di Jannik deriva dai genitori che non gli hanno mai messo pressione. Nonostante Jannik sia partito per Bordighera, in provincia di Imperia in Liguria, quando aveva solo tredici anni, il legame tra i due fratelli è molto forte.

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