Lucio Battisti e il calcio: un binomio del quale si parla poco, per un motivo semplice, ossia la verità sulla squadra del cuore del cantante.
Oltre un quarto di secolo fa ormai, ci lasciava uno dei cantanti italiani che maggiormente hanno dato il proprio contributo alla canzone d’autore del nostro Paese, con brani che ancora oggi cantiamo ovunque, sotto la doccia, nelle feste insieme agli amici o anche in macchina mentre ci rechiamo al lavoro. Non c’è italiano, infatti, che non conosca a memoria almeno una canzone del grande Lucio Battisti.
Il quale, nonostante sia stato un personaggio nazionalpopolare amatissimo, riuscì a mantenere nel corso di tutta la sua esistenza un’incredibile riservatezza. Basti pensare a due dettagli: quasi vent’anni prima di morire, nel 1979, Lucio Battisti rilasciò la sua ultima intervista, mentre la sua ultima apparizione televisiva, su un’emittente televisiva della Svizzera tedesca, risale ai primissimi anni Ottanta. Tra il 1982 e il 1994, escono invece ben sei album, che sono il vero testamento musicale dell’artista.
La sua riservatezza è stata negli anni motivo di scontro e confronto tra gli addetti ai lavori: non tutti hanno perdonato a Lucio Battisti il suo essere scostante e questo suo atteggiamento si è riversato anche su altri aspetti della sua sfera privata. Compreso l’ambito calcistico e a tal proposito esistono letteralmente due correnti di pensiero rispetto alla squadra del cuore del grande artista, che ha lasciato un contributo fondamentale al mondo della musica d’autore italiana.
Il dibattito sulla reale affiliazione calcistica di Lucio Battisti è emerso dopo un tweet della Lazio, secondo la quale il cantante nato a Poggio Bustone tifava biancoceleste. Una versione che non trova molte conferme, anzi per l’ennesima volta è causa di una discussione tra Mogol, a lungo paroliere di Battisti, e la famiglia del cantante, in testa il nipote Andrea Barbacane.
Stando a Mogol, infatti, che in un’intervista si è pronunciato sull’argomento, sebbene Battisti non amasse il calcio, il suo cuore batteva per la Lazio, la stessa squadra tifata dal padre. Il nipote di Battisti, invece, sostiene che l’idea che fosse un sostenitore della Lazio sia frutto della fantasia dei tifosi e spiega anche che l’unico episodio di presenza di Battisti allo stadio fu un evento unico e non indicativo di una reale tifoseria, ci andò in sostanza per accompagnare il padre.
Battisti, in ogni caso, giocò anche una partita tra Nazionale Cantanti contro la Nazionale Attori nel 1975, ma fu un episodio unico. Quella della Nazionale Cantanti, questo possiamo affermarlo con una certa sicumera, è stata probabilmente l’unica maglia calcistica che abbia indossato davvero con grande orgoglio nella sua vita.