La crisi di alcune fabbriche italiane sta per causare un grave problema che coinvolge tutto il Governo. Cosa succede?
Purtroppo in Italia la produzione dei veicoli è in netto calo, tutto è collegato ai mancati investimenti che si promisero qualche anno fa. Questi soldi non sono mai stati visti dalle principali fabbriche che si trovano specialmente al meridione.
La Stellantis, ha un’idea: quella di avviare un potenziamento nelle province di Pomigliano, Melfi e Cassino. Il destino di questa importante azienda di produzioni potrebbe anche avere un futuro fuori dal nostro paese.
Quali saranno le reazioni? Si pensa infatti di procedere con una vendita di una delle fabbriche all’estero.
Il futuro della Stellantis
C’è aria di tensione tra il Governo italiano e la Stellantis uno dei principali costruttori automobilistici al mondo. Se non si raggiunge un patto per ottenere finanziamenti e continuare a costruire e produrre automobili nelle fabbriche in Italia l’azienda sposterà tutto all’estero.
La vendita infatti di una delle basi di costruzione presenti in Italia, garantirebbe alla Stellantis una sostanziale entrata di denaro per avviare nuove fabbriche sul nostro territorio. Al momento non giungono risposte da parte del Governo che deve controbattere a questa specie di “minaccia” da parte dell’azienda.
Dal punto di vista azionario il titolo di Stellantis è in calo. Il valore delle azioni di Stellantis ha perso posizioni di 0,5%, pari a -0.098 Euro, a 19.426 Euro.
Le fabbriche in Italia
Uno degli stabilimenti della Stellantis maggiormente a rischio è quella di Mirafiori ex Fiat in cui già dal 15 gennaio i lavoratori sono in cassa integrazione.
L’incontro tra i vari comitati e l’azienda produttrice non è andato proprio come ci si aspettava ed il rischio che la storica Mirafiori possa chiudere è alto. Sarebbe un duro colpo da digerire per il Governo italiano che tenta di rimediare a questa situazione.
Negli ultimi mesi la produzione di veicoli è rallentato così come le vendite di storici veicoli.
Per quanto riguarda invece gli altri stabilimenti presenti sulla penisola italiana il discorso è diverso: ad esempio a Melfi non dovrebbe accadere niente di pericoloso perché è una delle fabbriche dove ci sono più costruzioni di motori ibridi ed elettrici.
In quel di Cassino c’è stato un periodo abbastanza lungo di cassa integrazione ed ha ricevuto un finanziamento pari ad 1 miliardo di euro per ripristinare i vari impianti di fabbricazione.
Per quanto riguarda lo stabilimento di Pomigliano D’Arco, considerata la migliore in un anno c’è stata una crescita di circa 40.000 produzioni di auto in più grazie anche all’intervento di direttori stranieri come Pascale Chretien.
Ci sarà un incontro il 5 febbraio per il destino della Mirafiori con possibili vendite in paesi esteri.