Jannik Sinner, alla prima finale in carriera di uno Slam, affronta Daniil Medvedev: come è andata a finire la partita.
L’altoatesino Jannik Sinner, autentico talento non solo del tennis azzurro ma di quello mondiale, si gioca la sua prima finale di uno Slam agli Australian Open, contro il russo Daniil Medvedev: di fronte ci sono rispettivamente il numero quattro e il numero tre del ranking mondiale. Una finale attesissima e che ha coinvolto il mondo dello sport nella sua interezza.
Pensiamo ai complimenti del Milan a Sinner, tifoso speciale dei rossoneri, e alla battuta di Max Allegri che ha paragonato l’altoatesino alla sua Juve e Djokovic, sconfitto in semifinale, all’Inter. Va detto, a onor di cronaca, che la Juve di Allegri ha perso diverse finali di Supercoppa Italiana e le due di Champions League contro Barcellona e Real Madrid, peraltro partendo sfavorita solo contro i catalani: insomma, un paragone un po’ azzardato.
I precedenti tra i due tennisti erano comunque nove e il russo conduceva per sei vittorie a tre, sebbene l’altoatesino avesse vinto gli ultimi tre incontri. Andiamo al match: ci mette poco il russo, che ha rasentato la perfezione, per conquistare il primo set col punteggio di 6-3, mettendo a segno anche break. Stesso copione nel secondo set, almeno fino al settimo gioco, quando Sinner conquista il suo primo break (e ottiene in un solo game praticamente gli stessi punti di tutti quelli realizzati in precedenza).
Non basta ed è di nuovo sei a tre, per cui si va al terzo set che potrebbe essere già decisivo per le sorti del match: il russo potrebbe infatti portarsi a casa il suo secondo Slam, dopo gli US Open del 2021. Negli ultimi scampoli del secondo set, Sinner ha fatto vedere però di essere competitivo. Il terzo set è caratterizzato da un sostanziale equilibrio nei turni di battuta, con l’altoatesino che appare più concentrato e c’è il rammarico per essersi praticamente smarrito per quasi due set: al decimo game, arriva la palla break che Sinner sfrutta e vince 6-4 il set.
A inizio quarto set, ci sono due palle break sprecate da Sinner e una da Medvedev, che fanno sì che resti la situazione di equilibrio. Decisivo è il decimo game, dove l’altoatesino strappa il servizio al russo e piazza un nuovo 6-4. Nel quinto e decisivo game, Sinner si prende e concretizza due palle break nel sesto game e chiude 6-3 un match epico: nel 1976 l’ultima vittoria con Panatta al Roland Garros.