Una vita senza stress e in una diversa visione del lavoro: ma è davvero possibile? Scopriamolo insieme com’è possibile
A sentirlo così, ci sembra semplicemente impossibile: l’idea di poter lavorare senza stress e dunque senza costringerci in una vita frenetica ha un non so che di impossibile e soprattutto utopistico. Eppure, c’è chi ha una vita del genere non solo l’ha provata ma addirittura la consiglia: stiamo parlando di Luigi Nigro.
Massimo rappresentare della vita senza stress e soprattutto di un’ideologia che non punta tutto sul lavoro, Luigi Nigro ha infatti per anni lavorato come dipendente prima di decidere di cambiare la sua vita per sempre. Ora, infatti, fa il content creator de Las Palmas e le sue giornate sono molto diverse.
Una vita slow e senza stress
Quella abbracciata ora da Luigi Nigro è senza dubbio una vita meno faticosa: non c’è stress, non c’è frenesia e soprattutto lui stesso la definisce “slow”. Una vita forse più con calma e da pigri, ma che l’uomo ha ben accolto nelle sue giornate senza mai sentire il desiderio di tornare indietro. Insomma, ha detto un secco e deciso no alla frenesia dello stile di vita che in un certo senso accomuna tutti noi e ora non tornerebbe indietro per nessun motivo.
Ma di sicuro lui non è l’unico: secondo quanto emerso dalle statistiche, infatti, sono sempre di più le persone che sognano uno stile di vita diverso. Delle giornate in cui non vi è l’obbligo di correre continuamente e in cui sembra quasi di non avere neanche un minuto libero. Insomma, sempre più persone hanno il desiderio di poter vivere in modo libero dallo stress e dalle ansie.
Il percorso di Luigi: come ha fatto
Uno stile di vita senz’altro non facile da raggiungere, in quanto è prima necessario riuscire a cambiare il proprio modo di pensare. Come prima cosa infatti bisogna uscire fuori da quella che è l’ottica più tradizionale del lavoro: niente timbro o cartellino a inizio e fine giornata, ma solo il proprio obiettivo da raggiungere. Gli orari più flessibili sono il primo degli obiettivi, ma il più importante è senza dubbio un altro: riuscire a capire l’importanza del lavoro di qualità e non di quantità.
Ma la verità è che raggiungere questo livello di benessere e serenità sul lavoro non è facile: lo stesso Luigi, infatti, spiega che la sua decisione è stato il frutto di un lungo cambiamento e soprattutto di un qualcosa di più graduale. A un certo punto, in poche parole, ha deciso di non combattere più la sua pigrizia ma anzi di assecondarla. Un salto nel vuoto da cui ora non tornerebbe più indietro. Infine, spiega quello che secondo lui è il problema: ovvero la società e mentalità sempre più volta al lavoro frenetico e infinito a cui ci hanno abituato.