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CALCIO

Caso Maignan: cosa rischia l’Udinese dopo i cori razzisti

I cori razzisti contro Maignan in Udinese – Milan di ieri sera, il portiere che abbandona il campo, il rientro e la rimonta rossonera.

Maignan abbandona il campo dopo i cori (Sportnews.eu)

Altra partita in cui è successo di tutto, quella di ieri sera tra Udinese e Milan: arbitra Maresca che ha già diretto i rossoneri 14 volte e nonostante quello che si possa pensare nella metà delle occasioni la squadra milanese ha vinto. Su di lui, tante le polemiche anche prima di oggi, comprese quelle legate allo 0-3 senza appello contro l’Inter in Supercoppa.

Nel corso della partita, ci sono stati diversi episodi da moviola e stando all’esperto di DAZN, l’ex arbitro Luca Marelli, che però viene spesso criticato per le sue analisi, un contatto tra Pulisic e Lucca poteva anche portare a un calcio di rigore per il Milan. Ieri alla Dacia Arena, però, è accaduto soprattutto qualcosa di molto spiacevole e che ha fatto discutere: poco dopo la mezz’ora, all’ennesima occasione in cui Mike Maignan è stato oggetto di cori razzisti, il portiere rossonero ha detto basta.

Che cosa rischia l’Udinese per il caso dei cori razzisti contro Maignan

Rabbia Maignan dopo la partita (Sportnews.eu)

Da Koulibaly a Lukaku, sono diversi i precedenti illustri e tante volte il regolamento è cambiato, ma a quanto pare chi sceglie di compiere atti di questo tipo sembra importarsene di eventuali sanzioni che fanno male soprattutto alla squadra per la quale dicono di tifare. Molto probabilmente, però, il gesto di Mike Maignan di abbandonare il terreno di gioco, seguito dai suoi compagni di squadra e da diversi giocatori dell’Udinese stessa in altri momenti sarebbe stato addirittura sanzionato.

Sembrerà incredibile, ma è davvero così: pensiamo al cartellino rosso rifilato a Romelu Lukaku negli istanti finali di quel controverso Juventus – Inter contrassegnato dal rigore trasformato dai nerazzurri e dal boato razzista contro l’attuale attaccante della Roma. Immagini che hanno fatto il giro del mondo, ma che un pm italiano ha ritenuto di “tenue entità”, tanto da archiviare il caso.

Ieri, invece, alla fine è prevalso una sorta di buon senso: Maignan è tornato in campo senza sanzioni disciplinari, la partita è ripresa e l’arbitro Maresca ha fatto le sue valutazioni, così come le hanno fatte i responsabili dell’ordine pubblico, che hanno evitato di fermare la partita. La situazione è ora nelle mani del giudice sportivo e presto sapremo che cosa rischia l’Udinese. Verosimilmente poco o nulla: niente porte chiuse, ma un settore – quello da dove sono partiti i cori e gli insulti – chiuso per al massimo un paio di turni, una multa alla società e nulla più.

Gabriele Mastroleo