Potrebbe esserci una grande possibilità che aiuterebbe Michael Schumacher e le sue sensibilità cognitive. Di cosa si tratta?
Oggi sono passati esattamente 10 anni da quel terribile incidente avvenuto sulle montagne di Maribel, in Francia quando Michael Schumacher durante una discesa di sci andò fuori pista e sbatté violentemente la testa contro una roccia.
Portato in elicottero all’ospedale Universitario di Grenoble il bollettino evidenziò subito una grave situazione: trauma cranico e in coma, rendendo necessario un immediato intervento neurochirurgico.
Schumi subì una lunga operazione alla testa che sentenziava “situazione critica”. Da allora poco o niente si sa del campione tedesco di Formula 1. Tifosi fan ed appassionati si sono stretti in tutti questi anni con gesti di vicinanza e solidarietà per avere anche maggiori notizie riguardo alla sua salute.
Condizioni mediche di Schumi
Tra qualche giorno Michael Schumacher compirà 55 anni, ma ci sarà poco da festeggiare. La sua famiglia vive una situazione triste da un bel po’ di tempo senza sapere se l’ex ferrarista si rialzerà un giorno da solo con le proprie gambe.
Esperti medici hanno più volte evidenziato che i danni cerebrali che ha subito Michael sono gravi, egli riesce soltanto a respirare da solo senza l’aiuto di tubi d’ossigeno.
Come rivela il quotidiano tedesco SportBild, il campione è assistito quotidianamente da una squadra composta da 15 medici che non lo lasciano mai solo. Ora vive in Svizzera, a Gland.
Michael di nuovo in auto?
La moglie Corinna, d’accordo coi legali del marito e con i consigli anche di altri familiari ha alzato un muro sulla riservatezza e la privacy di Michael Schumacher. Poche sono le persone che sanno delle reali condizioni dell’ex pilota, tra cui l’ex team manager Jean Todt.
Intanto secondo quanto riferito dalla Bild, Schumacher continua ad essere sottoposto a continue terapie riabilitative tra le quali quelle di tornare su vetture di Formula 1.
Tutto questo per cercare di stimolare la mente del campione tedesco, in modo anche di far recuperare le sue piene facoltà mentali. La vettura è una Mercedes-AMG. Il lavoro è arduo e difficile, ci vorrà del tempo come hanno sostenuto i medici ma potrebbe essere l’inizio per risvegliare sensazioni ad un mito dello sport mondiale.
Il fratello Ralf, non è proprio ottimista riguardo questa triste situazione che tutti vivono da 10 anni: “Sono triste, mio fratello non è più quello di una volta”.
La famiglia capeggiata dall’iniziativa della moglie Corinna organizza gare di beneficenza per aiutare i medici a risolvere problemi gravi come quello che ha subito il campione 7 volte vincitore di titoli mondiali di Formula 1, con la speranza che un giorno potrà sorridere dinanzi a tutti.