Bloccate tutte le vendite della casa automobilistica nipponica, uno scandalo importante che travolge la società Daihatsu.
La società nipponica si trova in una importante crisi; ma non parliamo di economia e di mercato, ma di una sospensione delle vendite dei modelli della casa automobilistica per una serie di errori e mancanze dell’azienda stessa. Una mancanza importante che sfocia in un comunicato che sconvolge tutto il mercato, in una sospensione totale della vendita di tutti i modelli Daihatsu. L’azienda giapponese di auto, in un comunicato, si scusa e annuncia questo temporaneo stop dalla vendita dei suoi modelli: ma cosa succede in casa Daihatsu?
Daihatsu sospende le consegne dei veicoli: ecco il comunicato
L’azienda automobilistica nasce nei primi del ‘900, precisamente nel 1907 e assume il nome con la quale la conosciamo oggi solo nel 1961. La produzione delle sue auto diventa iconica per i suoi tricicli motorizzati, un ripensamento dell’Ape targata piaggio, ma oltre continente. Un’azienda che con gli anni ha accresciuto le sue manovre fino ad iniziare a collaborare con un’altra grande casa automobilistica giapponese, Toyota. Solo dopo, nel 1999 la Toyota diventa azionista di maggioranza e prende il controllo della Daihatsu. Un percorso importante che ha seguito una serie di traguardi e obiettivi che hanno determinato la nascita e la costruzione della casa automobilistica che conosciamo oggi.
Dal 1999 arriviamo ai giorni nostri e al grande scandalo che ha bloccato la vendita di tutti i modelli targati Daihatsu. Un terremoto che si è propagato in tutto il panorama automobilistico, coinvolgendo non solo appassionati, ma fruitori dei mezzi Daihatsu che si ritrovano nell’occhio del ciclone. Ma cosa è successo all’interno dell’azienda? Secondo un’indagine esterna, poi suffragata dal comunicato stampa pubblicato dalla Daihatsu, l’azienda sembra aver falsificato e manipolato i test di sicurezza sui suoi modelli.
Modelli Daihatsu: ecco il motivo dello stop alle consegne
Alla luce delle anomalie espresse in aprile dalla stessa Daihatsu, una commissione indipendente istituita appositamente ha istruito un indagine che ha portato alla luce quanto segue. Falsificazioni e irregolarità in 174 voci all’interno di 25 categorie di test di sicurezza, su un numero di modelli pari a 64, di cui 22 venduti da Toyota stessa. Ad ora sia Toyota che Daihatsu non hanno riscontrato nessun incidente causato dalla falsificazione dei test di sicurezza, decidendo comunque di avviare verifiche tecniche approfondite.
Nel comunicato pubblicato dalla Daihatsu, il presidente dell’azienda, Soichiro Okudaira, si è assunto la piena responsabilità delle sue azioni. Afferma infatti di “aver tradito la fiducia dei propri clienti, riconoscendo che tutto il biasimo ricade sulla sua gestione“. Anche il vicepresidente esecutivo di Toyota, Hiroki Nakajima si è espresso sulla vicenda, spiegando di essere rammaricato per non aver riscontrato il potenziale sovraccarico di produzione che stava vivendo Daihatsu, impegnandosi a fornire pieno supporto per una revisione delle attività dell’azienda automobilistica.