Un tema molto importante e spesso ricorrente è quello che riguarda proprio la scelta migliore dell’olio a cui affidarsi: scopriamo da cosa dipende
Quando parliamo dell’olio extra vergine d’oliva, facciamo riferimento a un condimento o forse sarebbe più opportuno dire a un alimento a dir poco centrale nella dieta di tutti noi. In un certo senso, infatti, sarebbe forse corretto definirlo come il cuore pulsante e l’elemento cardine della dieta mediterranea.
C’è un motivo d’altronde se l’olio extra vergine d’oliva è così gettonato e quotato nella nostra alimentazione, ovvero l’insieme di tutte le sue proprietà benefiche e dei suoi agenti più che positivi per il nostro organismo. Al giorno d’oggi, però, c’è una domanda che si pongono in molti: ovvero se sia più conveniente avvalersi di un prodotto biologico oppure no. Cerchiamo di approfondire questo argomento e scoprire di più.
Biologico, alcune cose da sapere prima dell’olio
La prima cosa che in realtà bisogna sottolineare per quanto riguarda questa questione è che non sempre la scelta di un prodotto bio, soprattutto nel caso dell’olio extra vergine di oliva, vada a indicare un prodotto più pregiato e di qualità. Certo, negli ultimi tempi e sempre di più l’utilizzo nelle nostre tavolo di alimenti bio sta sempre di più spopolando.
Con il termine bio, infatti e come sicuramente ben sappiamo, si intende ormai una produzione agricola, di allevamento o di acquacoltura che lavora proprio nel rispetto del terreno dunque garantendone una buona fertilità, il benessere dell’animale ma anche la tutela del nostro ecosistema, della sua salute e tutelando la biodiversità. Proprio per questo motivo, uno dei principali obiettivi dei prodotti bio è proprio quello di evitare quando più possibili agenti chimici e potenzialmente nocivi oltre che tossici per noi e per l’ambiente che ci circonda.
Olio extravergine d’oliva, biologico o no?
Nel caso specifico dell’olio extra vergine biologico, dunque, affinché si possa parlare di un prodotto realmente biologico è necessario che le olive vengano lavorate e raccolte in frantoi aventi la licenza bio e dunque privi di contaminazioni. A questo punto, però, potrebbe essere indispensabile fare un’ulteriore è importante specifica, vale a dire che in realtà anche nei casi non biologica è difficile che un ulivo subisca dei trattamenti invasivi e dannosi.
Questo ci fa dunque comprendere che, a differenza di altri prodotti in cui la differenza è molto più ingente e marcata, nel caso dell’olio extra vergine di oliva non vi è una reale linea di demarcazione tra i prodotti biologici e quelli invece più tradizionali. Tutto ciò che dunque potrebbe portarci a fare una scelta bio è l’impatto sostenibile, e dunque non tanto sulla nostra salute, che il nostro acquisto potrebbe apportare.