Salute, cammina in questo modo e riduci il rischio di diabete di tipo 2: tutti i dettagli

Camminare fa bene alla salute, così tanto che in alcuni casi aiuta a prevenire l’insorgenza di diabete di tipo 2: in che modo?

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Ragazza che cammina (Sportnews.eu)

Non è un segreto che l’attività fisica aiuti a mantenerci in una buona salute, ad esempio agendo sul sistema cardiovascolare, sull’umore, sul ritmo sonno-veglia e anche sul mantenimento di valori ormonali stabili. Quando si parla di attività fisica, inoltre, non si fa riferimento solo ad allenamenti particolarmente intensi, ma anche a forme di movimento più blande, ad esempio la camminata.

Camminare, in effetti, può apportare enormi benefici al nostro corpo e, in alcuni casi, può addirittura prevenire l’insorgenza di malattie quali il diabete mellito di tipo 2. A questo punto è necessaria una premessa: quando si parla di diabete di tipo 2 si fa riferimento a una condizione patologica in cui è presente un’alterazione della quantità o del meccanismo d’azione dell’insulina. Ciò comporta un elevato tasso di glucosio nel sangue. Esso si distingue dal diabete di tipo 1 per numerosi fattori, non ultime le cause di insorgenza, l’età o la tipologia di trattamento.

Camminare per ridurre il rischio di diabete di tipo 2: lo dice la scienza

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Camminare (Sportnews.eu)

Questa condizione è spesso associata a obesità o sovrappeso, sedentarietà, abitudini alimentari sbagliate, oppure a condizioni socio-economiche svantaggiate. Un esempio evidente di come questo ultimo fattore possa influire sulla salute sta nello scarto di prezzo che troviamo tra prodotti biologici e prodotti di fast food: molto spesso il cibo spazzatura coste meno rispetto a quello più genuino e in molti si trovano a prediligerlo per questioni economiche… e non solo.

Non stupisce, dunque, che in Italia 4 milioni di persone soffrano di questa condizione e che ve ne siano più di 537 milioni nel mondo. Ma niente paura, perché come abbiamo accennato una semplice azione come il camminare potrebbe invertire la rotta. Stando a un recente studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, infatti, il passo svelto può rivelarsi risolutivo.

A che velocità bisogna andare: più aumenta e meglio è

Fino ad ora si conoscevano solo i benefici generali di questo tipo di attività aerobica, ma non ci si era concentrati sulla velocità da tenere. Ebbene, all’aumentare della velocità media aumenta di pari passo anche la probabilità di prevenzione. In particolare a una velocità di 3-5 chilometri orari il rischio si riduce del 15%, indipendentemente dal tempo trascorso camminando.

Tra i 5 e i 6 chilometri orari del 24% e ad andature oltre i 6 chilometri orari del 39%. Viene dunque naturale fare un paragone anche con la corsa: questo tipo di attività aerobica può aiutare nella prevenzione di diabete di tipo 2, ma con la camminata veloce anche soggetti con problematiche quali dolori o infiammazioni articolari possono beneficiare dei risultati.

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