Matteo Berrettini e l’addio al tennis: le parole del professionista italiano nella recente conferenza stampa.
Il tennista azzurro torna a far parlare di sé nella conferenza di Malaga del Martin Carpena, sede dei quarti di finale contro l’Olanda vissuta da tifoso d’eccezione. Non sono mancate delle frecciate e dei sassolini dalle scarpe dovuti alle critiche e alle voci relative agli ultimi mesi: Berrettini, infatti, ha rimarcato il fatto di essersi presentato per supportare la squadra, ”un grande gruppo” come l’ha definito lui, in grado di poter dare speranze per cercare di ottenere l’ambito trofeo.
Tutte le attenzioni sono rivolte a Jannik Sinner, il nuovo fenomeno del tennis italiano che ha avuto una crescita esponenziale nel corso dell’ultimo anno. Ma non manca qualche rimpianto come l’episodio di Torino, uno degli episodi più amari della sua carriera: ”Avevo fatto una stagione molto positiva e non sono riuscito a godermi tutta l’emozione di quel torneo” riporta Eurosport. ”Sto prendendo le ultime decisioni per il mio futuro. Ci tengo a ringraziare Vincenzo per ciò che abbiamo condiviso, ora vediamo chi mi allenerà”.
Matteo Berrettini e l’addio al tennis, le parole in conferenza
Berrettini non vede l’ora di riprendere e di ritornare a macinare km sul campo, faticando e sudando come un tempo nel tentativo di dominare nuovamente la scena nazionale ed internazionale. Lui stesso aveva pensato di smettere in un momento critico della sua carriera, autoconvincendosi che la soluzione migliore sarebbe stata quella di reagire e di ritornare a calcare il campo con motivazioni e fiducia.
Matteo Berrettini e l’addio al tennis, i ringraziamenti alle persone speciali
In questo senso, rimarca spesso e volentieri chi è stato al suo fianco nei momenti più dolorosi quando doveva fare fisioterapia e gli pesava persino alzarsi dal letto, una doppia sfida con se stesso che gli impediva di pensare positivo nelle difficoltà; ecco perché oggi vuole ringraziare tutti coloro che gli sono stati accanto e che hanno lottato con lui, garantendogli quella fiducia incondizionata che per ogni sportivo è la fonte primaria per lottare verso il successo.