Per alcune persone questo elisir è quasi vietato, ma perché anche un sorso può fare venire la cefalea?
Se c’è da scegliere tra un buon bicchiere di vino rosso ed uno di vino bianco, anche i medici non hanno mai avuto dubbi, il vino rosso è certamente più salutare grazie al suo contenuto di flavonoidi ed antociani in grado di favorire il ringiovanimento cellulare. Nonostante questo, tuttavia, sono tantissime le persone che non tollerano questa bevanda, accusata di far venire mal di testa molto più del suo cugino bianco, questa affermazione non è frutto della fantasia, il vino rosso, infatti, sembra essere veramente responsabile di questo sintomo e, dopo decenni di ricerca della spiegazione dietro questo fatto, un team di scienziati americani sembra finalmente essere arrivato a scoprire la verità.
Se il vino rosso ti fa venire mal di testa è tutta colpa della Quercetina, una sostanza più comune di quel che pensi
In alcune persone basta un bicchiere di vino per scatenare un fastidioso cerchio alla testa che può manifestarsi dopo circa 30 minuti dall’assunzione. In tanti hanno da sempre creduto di essere sensibili all’alcool, generalmente in concentrazione maggiore nei vini rossi, tuttavia i motivi sono molto differenti e si nascondono in una sostanza da sempre ritenuta salutare.
Stiamo parlando della Quercetina, un flavonoide contenuto nella buccia dell’uva utilizzata per la produzione di vino rosso. Questa sostanza è comunissima in natura ed in verità si trova nella buccia di moltissima alta frutta, la differenza sta però nella concentrazione che nel vino rosso è sensibilmente superiore. A fare questa scoperta è stato un team di ricerca americano che ha rivelato i meccanismi che rendono la quercetina responsabile di cefalea.
A quanto pare, infatti, la quercetina è in grado di agire sul nostro organismo alterando il metabolismo dell’alcool, in pratica questa sostanza riesce a frenare la degradazione dell’alcool nel nostro corpo portando ad un maggiore accumulo di questa nel sangue. L’alcool tuttavia è una molecola tossica per il nostro organismo ed è così che in seguito all’accumulo insorge anche il famoso mal di testa.
Per stabilire le interazioni di questa sostanza con il nostro corpo il dipartimento di Viticoltura ed Enologia dell’università della California ha lavorato a stretto contatto con il Dipartimento di Neurologia di San Francisco e, dopo aver testato diversi comportati chimici presenti nel vino rosso, ecco che finalmente è arrivata la sentenza su chi fosse il colpevole.
Questa sostanza contenente nella buccia dell’uva è comunque considerata benefica per il nostro corpo, questo per via della sua azione antiossidante in grado di promuovere la rigenerazione cellulare. Proprio per questo motivo la ricerca non ha messo affatto al vaglio il consumo di vino rosso, anzi, un bicchiere al giorno sembra ancora poter fare bene, proprio per via delle proprietà di questi composti in esso presente, le persone più sensibili, ad ogni modo, forse dovrebbero comunque bere con maggiore moderazione.
Per ora resta ancora un enigma da svelare, ovvero proprio il perché alcuni soggetti risultano molto più sensibili di altri alla Quercetina, lo studio quindi sta proseguendo e magari chissà, un giorno saremo in grado di scoprire altro e far sì di poter fare cogliere a tutti solo il meglio di questo nettare degli Dei.