L’amministratore delegato dell’Inter è intervenuto alla presentazione del nuovo libro di Fabrizio Biasin e ha parlato di quello che potrà accadere
Dopo un’estate travagliata ora c’è grande serenità nell’ambiente Inter. La questione Lukaku, esplosa a luglio, con la volontà iniziale di società e giocatore di riportare il belga ad Appiano Gentile, si è poi tramutata in una vera e propria querelle che ha ancora alcuni lati oscuri che il giocatore si è promesso di chiarire nel prossimo futuro. La dirigenza ha quindi virato su altri obiettivi, rivoluzionando tre quarti dell’attacco: fuori Dzeko, Correa e appunto l’ex Chelsea, dentro Thuram, Arnautovic e Sanchez. Il mercato nerazzurro è stato comunque di grande livello con gli innesti di Frattesi, Cuadrado, Carlos Augusto, Pavard ed infine Klaassen.
L’inizio di stagione della squadra di Inzaghi è stato strepitoso con cinque vittorie nelle prime cinque partite, tra cui il trionfo nel derby contro il Milan per 5-1. Poi c’è stata una piccola flessione con la sconfitta interna contro il Sassuolo e il pareggio, sempre a San Siro, contro il Bologna che hanno fatto perdere la testa della classifica a Lautaro e compagni. In Champions dopo il faticoso pareggio contro la Real Sociedad, è arrivata una vittoria per 1-0 contro il Benfica, ma la prestazione è stata molto convincente. Per questo i prossimi due impegni sabato a Torino contro i granata e martedì in casa contro il Salisburgo in Champions potrebbero ulteriormente migliorare il bilancio dell’avvio di stagione. Di certo quella costruita da Beppe Marotta e Piero Ausilio è sicuramente la rosa nerazzurra più completa degli ultimi anni, con diverse alternative in ogni ruolo. Proprio l’amministratore delegato ha parlato della squadra e del suo futuro nella presentazione del nuovo libro di Fabrizio Biasin “Odio il calcio”. “Dovremo lottare per vincere il campionato, ma non siamo i favoriti. La seconda stella sarebbe qualcosa di storico, lotteremo per conquistarla”.
Ma il passaggio più importante dell’intervento è quello legato al suo futuro: “L’inter sarà sicuramente il mio ultimo club, poi vorrei dedicarmi alla politica dello sport, ma non con la tessera di partito”. Secondo ‘Tuttosport’, un’idea è quella di raccogliere l’eredità di Gabriele Gravina alla scadenza del suo mandato alla guida della FIGC: l’anno giusto potrebbe essere il 2025.