Il tennista romano è ancora alle prese con l’infortunio alla caviglia rimediato all’Us Open: dopo i forfait ai tornei di Stoccolma e Vienna…
Questo 2023 che sta volgendo al termine è stato ricco di sorprese e anche di gioie per il tennis italiano. Jannik Sinner ha conquistato, infatti, per la prima volta un torneo Master 1000, una semifinale slam e ha raggiunto il quarto posto del ranking, eguagliando il miglior risultato di Adriano Panatta. La speranza è che questo possa essere solo l’inizio per l’altoatesino e che questi risultati possano ancora migliorare nel prossimo futuro. Di certo, però, non per tutti i tennisti azzurri questo 2023 è stato un anno da ricordare, anzi.
Quella che sta volgendo al termine è stata infatti la peggior stagione per Matteo Berrettini che ha dovuto fare i conti con tantissimi infortuni. Dopo una brutta eliminazione al primo turno dell’Australian Open, infatti, il classe 1996 ha dovuto saltare praticamente tutta la stagione sul cemento americano a causa di un problema muscolare. Dopo aver recuperato, pur non essendo ai suoi migliori livelli, è tornato in campo al Master 1000 di Montecarlo, ma dopo la vittoria contro Cerundolo si è ritirato dal torneo per uno strappo agli addominali. Questo serio stop lo ha costretto a rinunciare a tutta la stagione sulla terra e a tornare in campo in estate, sulla sua superficie preferita, l’erba. I tornei in preparazione di Wimbledon sono stati complicatissimi, con il romano che si è lasciato andare anche un pianto liberatorio dopo la sconfitta a Stoccarda, ma poi, nel torneo più prestigioso del mondo, ha ben figurato arrivando fino agli ottavi di finale, venendo eliminato da Carlos Alcaraz. Quella sembrava poter essere la classica scintilla che potesse far scattare la ripresa e invece allo Us Open è arrivato un nuovo terribile infortunio alla caviglia nel match del secondo turno con Rinderknech. Da lì Matteo ha lavorato sodo per cercare di tornare per il finale di stagione, specialmente per la fase finale della Coppa Davis.
Dopo i forfait al 250 di Stoccarda e al 500 di Vienna, il classe 1996 non ha la classifica (oggi numero 63 al mondo) per entrare in tabellone a Parigi-Bercy e non è iscritto per partecipare alle qualificazioni. Potrebbe quindi partecipare solamente tramite una wild card, ma non sembra che l’abbia richiesta. Questo è un segnale abbastanza chiaro: il suo 2023 potrebbe, con grandi possibilità, essersi chiuso sul cemento di New York. In questo caso avrebbe più di due mesi per presentarsi al meglio per la nuova stagione che a gennaio vedrà subito in calendario il primo slam a Melbourne.