Dopo la pausa per le nazionali i nerazzurri torneranno in campo a Torino contro la squadra di Juric: obiettivo riprendersi la testa della classifica
Il calcio italiano prova a pensare solamente al campo, anche se in questo momento è molto difficile. Domani la Nazionale di Luciano Spalletti, dopo la vittoria agevole contro Malta, scenderà in campo a Wembley contro l’Inghilterra, in un match fondamentale in ottica qualificazione ad Euro 2024, ma i riflettori sono tutti puntati sull’ennesimo scandalo che ha investito lo sport più seguito nel nostro Paese. L’ennesimo caso di calcioscommesse è emerso la settimana scorsa con tre giocatori per ora indagati Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, ma la lista potrebbe allungarsi decisamente.
Intanto il prossimo fine settimana ritornerà il campionato. La giornata numero 9 ha un grandissimo big match in programma: lo scontro tra Milan e Juventus che si giocherà a San Siro domenica sera. I rossoneri sono tornati in testa alla classifica da soli dopo più di un anno: l’ultima volta era accaduto nel maggio 2022, ossia quando poi la squadra di Pioli conquistò lo scudetto. La vittoria molto discussa di Marassi contro il Genoa e il contemporaneo pareggio dell’Inter contro il Bologna, hanno fatto volare Leao e compagni al primo posto. Ma i nerazzurri vogliono subito riprendersi quello che gli è stato tolto: sabato scenderanno in campo a Torino contro la squadra di Juric. I granata stanno attraversando un periodo complicato e faticano molto a trovare la via del gol. Per questo Inzaghi spera di poter mettere pressione ai cugini in ottica big match. Intanto la dirigenza è al lavoro per il futuro, blindando uno dei suo titolarissimi.
E’ infatti ormai questione di giorni, ma Federico Dimarco rinnoverà con il club fino al 2028. L’esterno mancino, diventato sempre più centrale nella squadra nerazzurra, ha trovato l’accordo con la società e allungherà il suo contratto, ora in scadenza nel 2026. La cosa più importante per il giocatore è l’adeguamento dello stipendio: il numero 32 passerà dagli 1.8 milioni attuali a circa 4 all’anno, bonus esclusi.