Formula 1, in arrivo delle novità sostanziali nelle piste future che i piloti andranno ad affrontare: primo test in Qatar per le nuovo scelte della FIA.
La Formula 1 è uno di quei campionati che è in continua mutazione. Se vediamo anche soltanto la trasformazione delle monoposto che hanno sfrecciato sulle piste di tutto il mondo, ci rendiamo conto della grande evoluzione sportiva. Come le auto, sono cambiate anche le regole, migliorando o peggiorando lo spettacolo, anche per motivi di sicurezza per tutti i piloti; temi molto a cuore all’ex pilota, deceduto 4 anni fa, il tre volte campione e genio della meccanica Niki Lauda. Ma oggi non parleremo di Halo e di mezzi di sicurezza, ma di track limits.
Track limits e monoposto: come è cambiata la F1
La crescita delle auto in larghezza e lunghezza ha cambiato le misure della guida su piste rimaste alle loro originali forme. Emblematica è la pista di Monaco, presente sin dalla prima edizione dell’evento sportivo. L’evoluzione delle auto e la staticità della pista hanno reso il GP di Monaco quasi una sfilata di auto. E se questo succede nel circuito cittadino per eccellenza, la questione si applica anche sugli altri circuiti.
Cambiano le misure di guida e quindi anche il passaggio sui cordoli e sui “tagli” naturali che una monoposto a 300 km/h deve fare per tenere alto il ritmo e bassi i tempi. E qui entrano in gioco i track limits, penalità che con il passare degli anni e le modifiche delle auto, generazione dopo generazione, sono diventati sempre più pesanti nelle gare. Rimane iconico il putiferio scoppiato in Austria, dove sono comparse una gran quantità di penalità a fine gara, tutto scaturito dalle proteste dell’Aston Martin.
Track limits: i limiti allo spettacolo
Rimane assurdo pensare che a fine gara ci si ritrova con una classifica stravolta a causa di penalità postume per dei track limits che sono molto al “limits” del paradossale. Molti fan dello sport richiamano il diritto a “lasciarli correre“, questo non permettendo ovviamente tagli insensati, ma non soffermandosi su quanto battistrada si trova sul cordolo ad ogni curva. Così la FIA, rendendosi conto che così facendo veniva meno lo spettacolo dello sport, ha deciso di fare una piccola modifica al tracciato del GP del Qatar di Losail.
Nei settori più a rischio per i track limits, la FIA ha deciso di non voler più procedere con penalità continue, ma non permettendo, fisicamente, ai piloti di scegliere quel tipo di “taglio“. Così la FIA dice addio alla ghiaia e inserisce delle lastre di cemento, che verranno posizionate esattamente subito dopo i cordoli. Una prima parte sarà liscia, ma il resto risulterà essere abrasiva. Questa soluzione punta a non rendere più il trak limits un punto veloce della pista, ma provocando un deterioramento delle gomme più veloce, a causa di questo strato abrasivo.
Una scelta forse pericolosa, dato l’attrito della ghiaia in caso di incidenti o perdita di controllo, ma che potrebbe permettere alle gare di tornare ad essere più spettacolo e con meno penalità. Se il tentativo funzionerà in Qatar la FIA deciderà di installarlo nelle altre piste del campionato.