Senso di vuoto costante e paura delle relazioni potrebbero essere sintomi di deprivazione emotiva: come riconoscerla e come superarla?
Vi è mai capitato di provare senso di vuoto e paura delle relazioni? Oppure di tirarvi indietro e chiudervi a riccio in una storia proprio nel momento in cui questa stava diventando più seria? Problematiche di questo tipo accomunano molti individui e inficiano il raggiungimento di un vero benessere psico-fisico. Eppure non tutti riescono a capire qual è la causa di questi comportamenti e spesso si finisce col pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in noi, dando vita a un circolo vizioso di rinuncia e colpevolizzazione.
A darci una risposta sulla possibile natura di questi comportamenti ci pensa la psicologia. Si potrebbe infatti trattare di deprivazione emotiva, descritta come una condizione di auto-sabotaggio in cui il soggetto, per paura di soffrire, decide di rinunciare a prescindere ad alcune persone o situazioni che invece potrebbero donargli soddisfazione.
Riconoscere lo stato di deprivazione emotiva è il primo passo per agire sul problema, diamo dunque un’occhiata a una serie di “sintomi” da tenere sotto controllo. Paura del giudizio altrui, paura dell’abbandono, ansia sociale e problematiche di tipo relazionale possono essere considerate importanti campanelli di allarme della deprivazione emotiva, a cui si possono aggiungere bassa autostima e senso di vuoto costante, mancanza di obiettivi e difficoltà all’autoanalisi.
Tali condizioni rendono difficile e insoddisfacente la relazione col prossimo e fanno nascere in noi comportamenti respingenti o colpevolizzanti nei confronti di coloro che “non ci capiscono”. In alcuni casi si tende ad esempio a crearsi aspettative irrealistiche sugli altri e si finisce per prendersela con loro nel momento in cui tali aspettative non vengono rispettate. Gli altri, di contro, possono avere difficoltà ad accogliere e gestire questi atteggiamenti e si avvia così il circolo vizioso a cui abbiamo accennato qui sopra.
Ma perché ci comportiamo in questo modo? Tra le cause principali della deprivazione emotiva si può annoverare ad esempio una mancanza di accudimento in età infantile: in ambito psicologico, in effetti, gli anni di infanzia e poi di formazione sono considerati tra i più determinanti nella vita degli individui e diventano spesso il focus quando si tratta di riconoscere e sciogliere alcuni nodi emotivi.
Ed è proprio rivolgendosi a professionisti, infatti, che si può affrontare questa condizione psicologica. Dapprima imparando a riconoscerla e poi ottenendo gli strumenti per poterla affrontare e risolvere nella vita di tutti i giorni. La comunicazione, in questo senso, è considerata un’ottima arma per affrontare la condizione di deprivazione emotiva: parlare e comunicare con amici, parenti, familiari e con figure professionali può fornirci il giusto grado di autoconsapevolezza e i giusti mezzi per risolvere il problema.