Vivere un decimo di millennio è possibile? Seguendo la dieta dei centenari è molto più plausibile. Ecco la lista degli alimenti da consumare.
Purtroppo, o per fortuna in certi casi, l’elisir della lunga vita non è stato ancora ideato. Sarebbe bello vivere per secoli e secoli, vedendo il mondo e l’umanità cambiare. Ad oggi però, è ancora impossibile. Chissà nel futuro.. La massima ambizione che possiamo avere è quella di giungere alla fatidica età dei 100 anni. Solcare questo traguardo però è il risultato di numerosissimi fattori come genetica, fato, stile di vita ed alimentazione. L’unica cosa che possiamo fare è adottare una serie di abitudini consone con l’allungamento dell’esistenza. In questo contesto, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale.
Cosa si intende con la locuzione “Zone blu”? Si indicano principalmente tutte quelle aree del mondo dove la speranza di vita è nettamente più alta rispetto al resto del globo. Gli studi sul campo, hanno rilevato 4 zone geografiche del mondo dove ciò si manifesta. Esse sono la Sardegna, l’isola di Okinawa, la penisola di Nicoya e l’Icaria, isola greca. Ma perché in queste aree del mondo si vive più a lungo? Gli elementi che costituiscono la risposta a questo quesito sono molteplici come ad esempio una vita meno stressante, la lontananza da luoghi industriali oppure l’alimentazione. I centenari della Sardegna infatti sono principalmente contadini ed allevatori che producono con le proprie mani prodotti agricoli e di origine animale. Essi vanno dunque ad evitare tutto quell’ammasso di sostanze aggiunte ai cibi (additivi, addensanti, coloranti, conservanti, ecc.) che invece i cittadini metropolitani ingurgitano ogni giorno.
In maniera principale, sono 3 le categorie di alimenti che gli abitanti di queste quattro regioni consumano giornalmente: legumi (la soia ad Okinawa, le fave in Sardegna, i ceci ad Icaria, i fagioli neri a Nicoya), cereali integrali e frutta secca. Tutti cibi ovviamente, autoprodotti da coltivatori autoctoni. Secondo alcuni studi portati avanti dall’Università di Harvard, sono proprio i legumi a far oltrepassare la quota dei 100 anni a questi individui. Tale categoria alimentare infatti riduce notevolmente il tasso di mortalità grazie all’ingente apporto di fibre e alle proprietà riduttive di colesterolo ed indice glicemico. E gli abitanti delle metropoli? Sono spacciati? Secondo la ricerca precedentemente nominata, non è così. Cambiando abitudini alimentari anche dopo la mezza età, è possibile acquistare anni di vita. Non è mai troppo tardi dunque per cambiare!