In un’intervista esclusiva rilasciata a Sport Mediaset l’ex capitano bianconero racconta tutti i retroscena del suo addio: dichiarazioni al veleno
Ieri il post molto polemico della moglie, oggi le parole del diretto interessato. Leonardo Bonucci ha voluto vuotare il sacco riguardo il suo addio alla Juventus e lo ha fatto durante un‘intervista esclusiva a Sport Mediaset, dove l’attuale difensore dell’Union Berlino ha voluto raccontare la sua verità dei fatti sull’epilogo della storia d’amore con la Vecchia Signora. La polemica quindi non si placa ma addirittura si arricchisce di un nuovo capitolo che farà sicuramente discutere.
Negli scorsi giorni è rimbalzata la notizia, poi confermata, dell’intenzione dell’ex capitano bianconero di portare avanti un’azione legale nei confronti della società e oggi, giovedì 14 settembre, arrivano, mezzo stampa, le motivazioni del calciatore. Il legame tra l’ex numero 19 e il club è sempre stato un po’ ondivago, tanto che, nell’estate 2017, Bonucci decise di lasciare la Juventus per il Milan, salvo poi tornare “a casa” la stagione successiva. Ora però è arrivato lo strappo totale. La Juventus e Massimiliano Allegri hanno dichiarato che il calciatore era stato avvertito già lo scorso febbraio dell’intenzione del club di separarsi a giugno. Versione che però viene contestata ampiamente dall’attuale giocatore dell’Union Berlino. “Ho letto e sentito cose non vere dette dalla Juventus e dall’allenatore”, ha esordito il difensore.
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“È falso che a ottobre e a febbraio mi era stata comunicata la volontà di interrompere il rapporto alla fine della stagione – ha proseguito – Anzi, a fine maggio avevo dato la mia disponibilità per essere la quinta/sesta scelta in difesa, a fare la chioccia”. La valanga di accuse nei confronti della società non si ferma qui: “”Ho annusato qualcosa – ha aggiunto Bonucci – solo leggendolo sui giornali, fino a quando il 13 luglio Giuntoli e Manna mi hanno comunicato, venendo a casa mia, che non avrei più fatto parte della rosa della Juventus e che la mia presenza in campo avrebbe ostacolato la crescita della squadra. Questa è stata l’umiliazione che ho subito dopo 500 e passa partite in bianconero. Ho apprezzato la solidarietà di tanti giocatori, anche attuali, della Juve e di altre società. Tutti mi hanno manifestato la loro vicinanza per il comportamento irrispettoso della società“.