Stonano i fischi al numero 1 degli azzurri, la vittoria non basta, situazione difficilissima
l’Italia può esultare per la vittoria di ieri contro un avversario difficile come l‘Ucraina, basterebbe pensare che gli avversari di ieri non avevano mai perso in questo girone per capire la grande impresa compiuta dalla nazionale appena presa in carico da Luciano Spalletti, ed i tifosi, infatti, sono sembrati soddisfatti dello spettacolo visto in campo, più di quanto lo erano quando al guida vi era l’ex CT Gianluca Mancini. Nella serata, tuttavia, qualcosa sembra aver stonato con l’euforia generale, è stato infatti impossibile non notare i fischi copiosi verso Gigi Donnarumma, per altro in una serata in cui è sembrato ispiratissimo.
Da parte di Luciano Spalletti pare evidente il desiderio di pensare a qualcosa di più concreto che lo spettacolo fuori dal campo, al tecnico, infatti, sono rimbalzati addosso i fischi arrivati all’indirizzo del suo numero 1, cosa non condivisa con alcuni suoi calciatori. Al riguardo non si è ancora espresso il diretto interessato, ma alcuni suoi compagni hanno invece deciso di prendere le sue difese.
Il primo della lista è stato Frattesi, uno dei migliori in campo di serata che ha definito “indegna” tale situazione. “L’ho abbracciato e gli ho detto che gli voglio bene, ma a lui certe cose non lo toccano, è un ragazzo forte, comunque resta una situazione indegna, posso capire tutto ma non che un giocatore della nazionale venga fischiato“.
Di diverso avviso, invece, Luciano Spalletti: “Siamo dei privilegiati, se fischiano è perché non meritiamo applausi, se hai personalità non reagisci mai, si sta zitti e si va a lavorare meglio, non mi stanno bene quelli che vanno a reagire sui social con delle frecciatine, abbiamo il dovere di comportarci come professionisti“.
Queste le parole del ct che, in parte, mettono subito in guardia il portierone dal prendere qualsiasi decisione in merito alla questione. Quel che è certo, però, è che la prestazione di ieri non è stata affatto banale e che, forse, la partita giocata a Milano abbia influito nel generare questa situazione, quando al cospetto dell’Italia, forse, gran parte dei tifosi erano di fede milanista, una tifoseria a cui l’addio del loro portiere non è stato ancora digerito.