Non basta la bella prestazione di Monza, Helmut Marko svela i difetti della Ferrari, nessuna chance per il futuro?
Senza ombra di dubbio la gara sul circuito di casa è stata la più bella di stagione, equiparata, forse, solo a quella disputata sul circuito di casa della Red Bull. A Monza la Ferrari ha dimostrato di poter competere a tratti anche con la scuderia di Mylton Keynes, soprattutto uno straordinario Sainz di inizio gara che è stato in grado di mettere in difficoltà proprio il leader del mondiale. Secondo il manager degli austriaci, tuttavia, c’è una differenza sostanziale tra le vetture ed i piloti che non può essere colmata.
“Ferrari ha spremuto fino all’ultimo cavallo, ma noi abbiamo una macchina completa!”
Nonostante le belle prestazioni non c’è stato nulla da fare e le due Red Bull hanno avuto la meglio sulle rosse di casa Ferrari, senza dubbio però i tifosi hanno avuto modo di sperare per il futuro vedendo le prestazioni messe in pista, anche se le considerazioni da fare sono tantissime. Le due SF-23 per l’occasione hanno sfoggiato due Power unit nuove di zecca ed il circuito senza curvoni accentuati, sul quale il bilanciamento aereodinamico sono fondamentali, ha fatto il resto.
La Red Bull, dal canto suo, ha comunque mostrato una grossa superiorità portando due veicoli avanti pazientando e facendo valere i suoi mezzi. Questo quello che ha sottolineato anche Helmut Marko, facendo sfoggio di superiorità: “La Ferrari ha puntato tutto su Monza, hanno spremuto fino all’ultimo cavallo. Noi, invece, abbiamo una macchina completa, sapevamo che bisognava non perdere la testa per arrivare avanti. Siamo comunque stati sorpresi di non riuscire quasi a reggere la Ferrari all’inizio, Max ha dovuto cambiare approccio, 4o5 anni fa non avrebbe avuto quella pazienza”.
Queste le parole del manager che affermano come la Red Bull resti di un’altra categoria, così come Max Verstappen. Tutto vero, impossibile contraddirlo, per il futuro però potremmo ancora sperare ora che sembra restare solo un problema da risolvere, anche se il problema in questione non è dei più elementari e a Maranello non vi è un genio assoluto come Adrian Newey a gestire l’aerodinamica.