Terminato l’ultimo slam della stagione la graduatoria mondiale è stata aggiornata: enormi cambiamenti anche nelle prime posizioni
Il 2023 è stato sicuramente l’anno della consacrazione definita di Carlos Alcaraz. Il baby prodigio spagnolo ha conquistato il suo primo titolo a Wimbledon e si è imposto anche nei Master 1000 di Madrid e Indian Wells, oltre che nel 500 del Queen’s. Ma questa è stata l’ennesima stagione travolgente di Novak Djokovic che con la vittoria di ieri nella finale degli Us Open contro Daniil Medvedev ha ottenuto il terzo successo negli slam dopo l’Australin Open e il Roland Garros.
Con il trionfo di Flushing Madows il serbo torna numero 1 del ranking, sorpassando Carlos Alcaraz che aveva messo la freccia dopo la finale dell’All England Club. Alle loro spalle rimane saldo Daniil Medvedev (che ha già ottenuto come i primi due l’accesso per le Finals di Torino). Al quarto posto resta saldo Holger Rune, nonostante l’eliminazione al primo turno a New York. Al quinto posto Stefanos Tsitsipas, mentre Jannik Sinner perde una posizione venendo scavalcato da Andrej Rublev e occupa il settimo posto. Fuori dai top 8 Casper Ruud, superato dall’americano Taylor Fritz, mentre dopo un lungo periodo buio Alexander Zverev torna in top 10. Grande balzo del semifinalista Ben Shelton che passa dalla 48esima alla 19esima posizione.
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In chiaroscuro gli altri italiani. Lorenzo Musetti, nonostante un pessimo torneo, rimane stabile nella top 20 (18° posto), così come Lorenzo Sonego, sempre numero 38 del mondo. Gli ottavi di finale conquistati regalano a Matteo Arnaldi il suo miglior record, entrando per la prima volta nella top 50 (48° posto), mentre il ritiro nel secondo turno contro Rinderknech pesa tantissimo a Matteo Berrettini che perde addirittura 30 posizioni, scivolando addirittura al 66° posto.