Neanche il tempo di iniziare la stagione che è già tempo di polemiche: il rigore negato al Bologna allo Stadium non è il solo episodio che ha fatto discutere
Il campionato non ha fatto neanche tempo ad incominciare che è giù tempo di polemiche. Non che la cosa stupisca più di tanto nello sport più chiacchierato al mondo e soprattutto in Italia, ma per i toni accesi che sono divampati negli scorsi giorni probabilmente siamo di fronte a record difficilmente battibili. Ovviamente tutti i riflettori sono stati puntati sull’episodio dell’Allianz Stadium, ossia il rigore negato al Bologna per il netto contatto tra Iling Jr e Ndoye nell’area di rigore bianconera.
L’errore è stato significativo tant’è che il designatore Rocchi ha deciso di fermare l’arbitro Di Bello e gli assistenti al Var fino a metà ottobre. Insomma non il miglior modo per iniziare la stagione. Ma c’è stato anche un altro episodio che ha fatto meno discutere nell’immediato postpartita ma che ora è tornato di attualità. Durante Napoli-Sassuolo, al 51′, l’arbitro Giua ha espulso Maxime Lopez dei neroverdi per proteste. Dalle immagini si vede che il centrocampista dice più volte qualcosa all’arbitro, anche se non si capisce cosa. Il direttore di gara quindi espelle il giocatore che non protesta minimamente, indice che fosse consapevole di aver esagerato. La polemica è stata sollevata però da un ex arbitro, Massimo Chiesa, intervenuto a “Radio Punto Nuovo”. L’ex fischietto è andato giù pesantissimo nei confronti del giocatore.
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“Maxime Lopez è stato protagonista di un episodio vergognoso. Ha detto una delle peggiori offese che si possono sentire in un campo da calcio. Giua ha subìto un’offesa brutale, gli hanno toccato un familiare offendendolo in maniera volgare. Maxime Lopez ha mostrato tutta la sua ignoranza, spero prenda 20 giornate di squalifica per un episodio simile”.