Allegri, tutta la verità su Bonucci: dichiarazioni sconvolgenti

Durante un’intervista a Dazn l’allenatore bianconero si è soffermato sul caso legato all’ex capitano, ormai relegato fuori rosa da inizio stagione

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Massimiliano Allegri (Foto Instagram) – sportnews.eu

E’ servita una partita per dire che tutto era cambiato. Ne è bastata un’altra per fare immediatamente dietrofront. Il pensiero dei media nei confronti della Juventus è stato decisamente affrettato in queste prime due giornata di campionato. Dopo l’esordio molto convincente a Udine in molti parlavano di cambiamento e nuovo corso targato Allegri, ma lo scialbo e polemico pari interno contro il Bologna ha nuovamente fatto affiorare i numerosi dubbi che avevano avvolto i bianconeri nella passata stagione.

Allegri vuota il sacco su Bonucci: “Chiari da febbraio, o parti o…”

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Bonucci 

La mancanza di equilibrio è una costante nell’analizzare le squadre e bastano pochi risultati per far mutare completamente l’idea. Questo Massimiliano Allegri lo sa e dovrà cercare di tenere lontano la squadra dalle eventuali critiche. L’estate della Juventus non è stata semplice: un mercato praticamente nullo, l’arrivo di Giuntoli che però ha dovuto tenere le mani legate per ragioni di bilancio e poi il caso Bonucci, la questione più spinosa. Proprio riguardo l’argomento l’allenatore livornese ha voluto dire la sua in un’intervista rilasciata a Dazn e che andrà in onda in forma integrale a partire dal 31 agosto. Per ora sono stati trasmessi solo alcuni passaggi che però spiegano in maniera chiara il punto di vista della Vecchia Signora.

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“Mi dispiace che sia finita così, però siamo stati chiari con Leo già da febbraio scorso quando io e la società gli abbiamo parlato diverse volte dicendogli che l’anno prossimo sarebbe stato un anno in cui avrebbe dovuto decidere di continuare da un’altra parte o smettere”. Questo il commento lapidario di Max che poi ha aggiunto: “Leo ha fatto la storia della Juventus, ha fatto 500 partite e anche zoppo andava in campo… Ha dato tanto alla Juve e la Juve ha dato tanto a lui. Per me è stato un giocatore straordinario, importante. È normale, quando un campione come lui arriva a fine carriera, che ci sia paura di smettere. Io non sono stato campione, ho fatto una carriera normale e per me smettere è stato facile”.

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