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Formula 1

Ferrari, svelato finalmente il più grande punto debole della SF-23: impensabile tutto ciò

Si stanno iniziando a capire in casa Ferrari i punti deboli delle monoposto SF-23 guidate da Charles Leclerc e da Carlos Sainz.

Questa prima parte di stagione in Formula 1 non è stata di certo facile per la Ferrari. Il Cavallino rampante non è riuscito ad esprimere il massimo dalle SF-23, che infatti non si trovano nelle prime posizioni né nella classifica piloti (al quinto posto con Charles Leclerc, a quota novantanove punti e al settimo posto con Carlos Sainz, a quota novanta punti) né nella classifica costruttori, dove si trova in questo momento in quarta posizione a quota centonovantuno punti.

Ferrari (da Instagram @scuderiaferrari – sportnews.eu)

Per questa situazione non mancano affatto le domande per il team principal della Rossa, Frederic Vasseur, che si trova a dover spiegare perché le monoposto guidate da Charles Leclerc e da Carlos Sainz non riescono ad esprimere le proprie potenzialità.

Ferrari, Vasseur: “Iniziamo a capire dove siamo veloci e dove meno”

Ferrari (da Instagram @scuderiaferrari – sportnews.eu)

Ebbene, Vasseur, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nel motorhome della Ferrari dopo la gara a Spa, ha parlato dei problemi relativi al degrado gomme.

Quando non hai passo dei spingere in modo eccessivo, mentre gli altri gestiscono, come la Red Bull. Quindi se devi spingere danneggi le gomme. È più facile gestire la strategia quando hai passo, in quel caso puoi fare quello che vuoi“.

Quindi il manager di Draveil ha spiegato. “Stiamo iniziando a capire dove siamo veloci e dove meno. Certo, lo terrò per me. Ma sicuramente gara dopo gara stiamo avendo un quadro più chiaro“.

Vasseur ha poi risposto con un pizzico di ironia a chi ha sottolineato che la Ferrari è migliore nei weekend sprint piuttosto che in quelli tradizionali. “Allora torneremo forti in Qatar o dove sarà la prossima sprint. Forse abbiamo una preparazione migliore dei rivali, o perché la macchina si adatta meglio a certe piste: ci sono similitudini tra Spielberg, Baku e Spa ma non so se sia una conclusione esatta“.

Lorenzo Pierini