DAZN nella bufera: decisione shock dei tifosi, il motivo è sorprendente

DAZN nella bufera: gli utenti sono particolarmente infastiditi da un fatto in particolare, ecco perché e di che cosa si tratta. 

Non c’è pace per DAZN a pochissimi giorni dall’inizio del campionato. Dopo l’annuncio dei nuovi prezzi, gli utenti hanno cominciato a manifestare un certo malcontento che non è assolutamente passato inosservato agli organi competenti, in particolare al Condacons, che nel giro di poco tempo ha fatto i conti in tasca all’emittente streaming con previsioni davvero drastiche per questa stagione…

Dazn possibili disdette
Dazn possibili disdette (Instagram)

Pare infatti che gli utenti non siano particolarmente attratti dai nuovi prezzi, con il concreto rischio di disdette sempre più frequenti. Nel comunicato emesso recentemente, il Codacons spiega che il rincaro deciso dalla piattaforma per lo streaming sportivo, dunque Dazn, rivedendo le sue politiche sui prezzi per la prossima stagione, sta riscontrando un malumore generale per l’ennesimo gioco al rialzo dei prezzi, che sta infastidendo l’utente medio che, a sua volta, propende per disdire l’abbonamento a prezzi giudicati non consoni in riferimento al rapporto qualità-prezzo.

DAZN nella bufera: utenti furiosi, ecco perché

Sul web non sono ovviamente mancate le proteste e le polemiche, poiché negli anni ha sempre fatto discutere sulle politiche e sulle scelte, oltre ai noti problemi di streaming che si sono susseguiti anche nel corso dell’ultimo stagione, tanto da richiamare addirittura l’intervento deciso del governo.

Difatti, dopo i reiterati problemi in riferimento alle partite interrotte, ai problemi di accesso e ai provvedimenti già citati in collaborazione con AGCOM, gli utenti non vogliono ulteriormente essere presi in giro con un rincaro dei prezzi che sembra assolutamente ingiustificabile.

Dazn possibili disdette
Dazn possibili disdette (Instagram)

In questo senso, nonostante queste problematiche, i diritti tv della Serie A potrebbero ancora una volta essere concessi a loro fino al 2029: anche in quest’ottica preoccupano le scelte e le posizioni della Lega, che non riesce a trovare nemmeno un compromesso per ridistribuirli in maniera equa su più concorrenti che potrebbero offrire servizi migliori…

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