Annuncio shock Formula 1, l’annuncio scuote i tifosi: un pilota dirà addio al termine del mondiale a prescindere dal piazzamento. ”A fine stagione sarà silurato”
A fine stagione potrebbero esserci degli stravolgimenti importanti per una nota scuderia della Formula 1. In attesa della fine di questo mondiale, con la Red Bull ormai saldamente prima e imprendibile per ovvi motivi, è lotta aperta per quanto riguarda il terzo posto della classifica dei piloti e, in generale, quello che può accadere per quanto riguarda la classifica costruttori, con la Ferrari che spera quantomeno di rosicchiare un terzo posto al fotofinish.
Ma ciò che anima di più le ultime ore è l’annuncio dato da Ralf Schumacher a ‘Sky Deutschland’, in cui ha palesato tutti i suoi dubbi su una situazione in particolare: il futuro di Perez. Protagonista in Ungheria con una risalita importante dal nono al terzo posto, il braccio destro di Verstappen non è però sicuro di continuare la sua avventura in Austria, a causa di alcuni malumori e di alcune visioni differenti in merito al miglioramento delle prestazioni e delle vittorie. In scadenza nel 2024, il rapporto di collaborazione potrebbe comunque concludersi alla fine di quest’anno.
E secondo Schumacher, questo scenario è altamente probabile: “Ha avuto la sua occasione in Red Bull, ma sono certo che a fine anno le strade si separeranno. Ha commesso tanti errori, credo che non ci sia più fiducia in lui, non è costante e non appare troppo idoneo per la scuderia austriaca. Credo che faranno scelte differenti” ha detto.
Secondo Schumacher, si sta già preparando il terreno per quanto riguarda il futuro e le idee sono abbastanza chiare: “La Red Bull non può permettersi di avere un pilota molto più lento rispetto all’altro, c’è una differenza notevole che influirà sicuramente sulla valutazione finale. Non credo che guiderà ancora la Red Bull il prossimo anno, immagino che vogliano prendere un sostituto giovane con enormi potenzialità che in futuro possa diventare il titolare al posto di Max quando vorrà smettere“.