Il serbo è l’unico, insieme a Jannik Sinner, ad aver disputato entrambe le partite come da programma ed essere già qualificato al terzo turno
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La pioggia ferma tutti tranne lui (e Jannik Sinner). Novak Djokovic è stato infatti l’unico, insieme all’azzurro, a disputare entrambi i match, come da programma, in questi due giorni molto complessi, con il calendario che ha subito stravolgimenti tremendi. Il serbo non si è però scomposto, ha giocato i suoi match con la consueta tranquillità e sicurezza di essere il favorito numero 1. E la pressione non sa nemmeno cosa sia.
Come nel match d’esordio contro Cachin, anche contro l’australiano Thompson, il sette volte campione di Wimbledon ha condotto senza alcun tipo di problema. Anche se va sottolineato come i suoi avversari non abbiano fatto la figura delle vittime sacrificali ma anzi hanno disputato partite di livello. Il numero 70 al mondo ha perso 3-0 ma con parziali tutt’altro che pesanti (6-3 7-6 7-5) e ha deliziato il pubblico del Centrale con diversi serve and volley. Gli spettatori però non hanno poi potuto far altro che alzarsi in piedi e applaudire l’ennesimo successo del 23 volte campione slam che ha raggiunto l’ennesimo incredibile traguardo.
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La vittoria contro l’australiano, infatti, è stata la trentesima consecutiva per Nole a Wimbledon: un dato spaventoso. E’ infatti dai quarti di finale del 2017 (ritiro contro Berdych) che il serbo non viene sconfitto sui prati inglesi. Da lì sono arrivati quattro titoli consecutivi battendo in finale Anderson, Federer, Berrettini e Kyrgios. Ora l’obiettivo è prolungare la striscia e conquistare il terzo slam della stagione. Il prossimo avversario sarà uno tra Etcheverry e Wawrinka.