Dopo il rinnovo di Rabiot e l’arrivo di Weah la Juventus deve fare i conti con la mancata partecipazione in Champions e può vendere qualche pezzo pregiato
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Non sarà un’estate facile per la Juventus. La crisi dirigenziale e la penalizzazione per l’inchiesta plusvalenze che di fatto ha estromesso la Vecchia Signora dalla prossima Champions League ha di fatto obbligato la società a rivalutare i propri investimenti sul mercato e fare valutazioni sulle cessioni. Per questo nessuno è dichiarato incedibile: qualora arrivasse la giusta offerta si farebbero alcune considerazioni.
Negli ultimi giorni la dirigenza bianconera guidata ora da Giovanni Manna, in attesa che arrivi il sì definitivo di De Laurentiis per liberare Cristiano Giuntoli, ha chiuso due importanti trattative in entrata. Il primo riguarda l’arrivo dell’esterno americano Tim Weah, figlio di George, dal Lille per 12 milioni di euro, mentre il secondo, forse il più inaspettato di tutti, riguarda il rinnovo per un’altra stagione di Adrien Rabiot. Questo significa che i bianconeri non dovranno più spendere somme importanti per cercare una nuova pedina a centrocampo, anche se un innesto servirà. Ora però ci si dovrà concentrare sullo sfoltire la rosa: tanti sono gli esuberi da piazzare (Arthur, Zakaria, Mckennie e Alex Sandro), ma per far quadrare il bilancio potrebbe vendere qualche pezzo pregiato, Vlahovic o Chiesa su tutti.
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Il maggior indiziato, ad ora, è proprio l’esterno azzurro che non ha mai trovato un grande feeling con Allegri e che nel 3-5-2 proposto dal tecnico livornese è stato utilizzato o come esterno a tutta fascia o come seconda punta. Federico invece preferirebbe partire nel tridente offensivo, cosa che però non sembra nelle idee dell’allenatore. Per questo se dovesse arrivare l’offerta giusta (almeno 60 milioni), potrebbe partire. Newcastle e Liverpool, ma anche Bayern Monaco e Psg hanno messo gli occhi su di lui: bisognerà attendere ancora qualche settimana per capire la situazione.