Continua a piovere sul bagnato per Marcell Jacobs, nessuna certezza per il futuro, brutta notizia per l’atletica italiana
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Nel mondo dello sport l’euforia per una vittoria può durare un secondo e svanire in fretta come il profumo di un fiore, questo lo scenario che sembra profilarsi davanti l’atleta numero 1 della scuderia italiana. I tempi della medaglia d’oro appesa al collo e la bandiera sventolata con orgoglio sono vicini ma sembrano lontanissimi, soprattutto in questo 2023 in cui Marcell Jacobs avrebbe dovuto confermare il suo strapotere ma, tuttavia, è stato solo il protagonista goffo e marginale in un ennesimo anno storto. Per salvare tutto, ad ogni modo, basterebbe una sola prestazione, quella del prossimo mondiale, una prestazione che adesso non sembra però così facile da trovare.
Jacobs sotto accusa, per la critica è stato solo un “Fulmine a ciel sereno”, calano le aspettative per il futuro
A dare la mazzata finale al campione italiano non sono stati solo i tanti stop di questo 2023 ma forse ancor di più l’uscita di Parigi in Diamond League in cui le difficoltà del ragazzo sono venute fuori nel completo nella gara che gli è valsa un modestissimo settimo posto. Di sicuro si attendevano tutti di più da quello che doveva essere il campione da battere nel prossimo mondiale.
Da quel momento in poi le quotazioni di Jacobs sono scese drasticamente con la stampa mondiale, compresa quella italiana, che ha cominciato a riflettere sulla vera natura dell’atleta, ritenuto forse un fuoco di paglia, addirittura un “Bluff” durato il tempo di un olimpiade e destinato a sparire nel nulla così come è successo ad altri prima di lui.
Ovviamente le speranze dell’Italia intera sono quelle di rivedere l’italo-messicano primeggiare tra i big, ma i presupposti al momento non sembrano essere questi. Il momento è buio e Jacobs è solo, un rammarico espresso da lui stesso in un recente e toccante post. Non resta che il lavoro e i risultati all’atleta per mettere tutti a tacere ma per farlo, forse, l’occasione rimasta è solo una e si chiama Mondiale di Budapest, un appuntamento in cui sbagliare potrebbe significare perdere l’ultimo treno che porta alla gloria eterna.