Colpo di scena per lo spagnolo, affronto frontale alla Honda, sarà rottura definitiva?
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Continua l’annata disastrosa di Marc Marquez, la più disastrosa da quando ha calcato per la prima volta le piste nel 2008. Sono in tanti a chiedersi di chi sia la colpa, se della sua troppa irruenza, oppure, del fatto che la moto proprio non vada. Di sicuro Marquez ci ha messo comunque del suo visto che in stagione ha portato a casa solo un terzo posto nella sprint inaugurale, un quinto a Le Mans, ed un altro settimo e 11esimo posto, per un totale di soli 15 punti conditi da ritiri e cadute senza fine. Dopo l’ultima uscita disastrosa in Germania, tuttavia, lo spagnolo ha detto basta.
Dopo il difficile weekend tedesco la situazione sembra essere degenerata con lo spagnolo che aveva deciso di non scendere in pista nel prossimo weekend a causa delle sue condizioni fisiche. In particolare sembra essere la caviglia a dare noie anche se i medici hanno dato l’ok per salire in sella.
Una decisione, quindi, che è sembrata quasi come una presa di posizione nei confronti della sua scuderia, colpevole di non aver lavorato correttamente per una moto che potesse garantire maggiore stabilità al campione. Del resto la stima dal 2020 ad oggi per quel che riguarda le partecipazioni di Marquez é da brividi, con il ragazzo che ha saltato 29 GP su 58 in un escalation sempre più negativa.
Alla fine però il campione in Olanda ci sarà, anche se i presupposti non saranno più quelli di portare risultati ma solo di concludere la gara e accumulare dati per permettere alla Honda di lavorare durante queste 2 settimane di pausa estiva. Senza dubbi ci sarà molto da rivedere, anche se l’irruenza di Marquez nel tentare di portare a casa risultati a tutti i costi sicuramente ha influito nel bollettino deplorevole portato fin qui a casa.
Per il futuro, quindi, dovrà cambiare molto, sia sulla moto sia per quel che riguarda l’approccio mentale di Marquez, che forse dovrebbe capire quando essere incudine e quando martello e non continuare a spingere oltre le sue possibilità perché continuando ad accumulare cadute su cadute il rischio di farsi veramente male diventa ogni volta più tangibile.