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Forma Fisica

La corsa dopo i 40 anni, come fare per evitare infortuni: i consigli

La corsa dopo i 40 anni, come fare per evitare infortuni: le info utili per non incorrere in nessun rischio di incidenti. 

Correre per perdere peso è una delle soluzioni migliori per ottenere lo scopo, cercando di determinare al meglio delle nostre possibilità un buon stato di forma. Tuttavia, come riporta ‘menshealth.com’, vediamo quali possono essere i consigli più utili per correre a 40 anni, un’età in cui si fa più fatica ad essere performanti.

Correre dopo i 40 anni (pixabay)

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Correre è fondamentale per dimagrire ma non è adatto a tutte le età; o meglio, si può fare anche in età avanzata ma solo se il fisico non incorre in acciacchi precedenti che potrebbero influenzare le sessioni di allenamento. A 40 anni potrebbe essere difficile se non l’abbiamo fatto prima o se abbiamo subito importanti infortuni precedentemente, dunque occorre prestare massima attenzione a ciò che facciamo e dove lo facciamo.

Il segreto per stare bene è la frequenza unità all’intensità, non solo per bruciare le calorie ma soprattutto per aumentare il metabolismo e migliorare le capacità condizionali. Ma per riuscirci, occorre prestare attenzione a questi consigli.

La corsa dopo i 40 anni, le cose da sapere

Se non si pratica un’attività fisica da tanto tempo, magari per anni, il corpo va abituato gradualmente. Occorre iniziare lentamente per arrivare ad un percorso in cui il corpo stesso migliorerà sensibilmente con il passare del tempo. Inoltre, è importante correre su superfici morbide per prevenire problemi alle articolazioni, perché terreni troppo duri come il cemento o l’asfalto possono aumentare il rischio di infortuni. È meglio correre su superfici morbide come il prato o le piste ciclabili, che assorbono meglio gli urti e permettono all’atleta di svolgere la sessione senza particolari problemi.

Correre dopo i 40 anni (pixabay)

Chi non è abituato a correre potrebbe incorrere in alcune problematiche agli arti inferiori e a tutte le articolazioni, dunque occorre prima camminare e prendere il ritmo con questo tipo di pratica, successivamente iniziare a correre dopo un periodo di adattamento che può durare qualche settimana. I km da percorrere sono relativi e particolarmente soggettivi, ma dal momento in cui il ritmo farà parte della nostra abitudine sportiva, potremmo metterci degli obiettivi tra i 5-6 km ad ogni sessione.

Inizialmente le sessioni devono essere svolte ad un ritmo lento, perché dobbiamo lavorare ma a seconda delle nostre capacità del momento; sarà il corpo stesso a dirci di aumentare, perché dopo un periodo di adattamento ci accorgeremo che muoverci a quella intensità non ci basterà più e siamo pronti per aumentare il ritmo e l’intensità, determinanti allo scopo.

Stefano